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Vaccini, il governo pensa ad un obbligo flessibile. Ma occorre l'anagrafe digitalizzata

La maggioranza lavora per ammorbidire le sanzioni previste dalla legge Lorenzin e punta sulla consapevolezza dei cittadini. Testo pronto entro fine luglio

Vaccini, il governo pensa ad un obbligo flessibile. Ma occorre l'anagrafe digitalizzata

Novità in arrivo sul fronte dei vaccini. L'obbligo sarà "flessibile". Ma che vuol dire? Dove la copertura è già sufficiente non ci sarà più l'obbligo. La circolare del ministro della Salute Giulia Grillo (M5S) estende al prossimo anno scolastico il regime di autocertificazione, introdotto dalla legge Lorenzin. Ora sarà il Parlamento, attraverso un disegno di legge, a dover mettere mano alla materia. Si sta lavorando a un testo da depositare in Commissione Igiene e Sanità, a Palazzo Madama, entro la fine del mese. Sul punto sembra che M5S e Lega siano d'accordo. "La nuova legge – spiega il ministro Grillo – punta sulla gradualità dei meccanismi sanzionatori.

L’esclusione scolastica è un provvedimento estremo, che non andava introdotto da un giorno all’altro ma pensato, se mai, come ultimo rimedio al termine di un percorso di pieno coinvolgimento e informazione ai genitori".

Critiche alla legge Lorenzin (119/2017), che ha reso obblitaori 10 vaccinazioni, con sanzioni per gli inadempienti e l’esclusione da nidi e materne. Grillo vuole ammorbidire la linea con quello che definisce "un razionale buon senso, non fare un decreto che prevede dieci vaccini all’improvviso, quando il giorno prima erano quattro". Al contempo si vuole evitare di cancellare i passi avanti fatti (come confermato dalle statistiche) dopo l’approvazione della legge Lorezin, tenendo conto che l'Oms raccomanda una copertura vaccinale di almeno il 95% necessaria per evitare rischi per la popolazione.

Ma come si fa a rendere l'obbligo flessibile, ad ammorbidire le sanzioni e, al contempo, tenere alti i numeri di chi si vaccina? L'obiettivo è coinvolgere di più le famiglie, facendo in modo che vaccinino i figli perché convinte della scelta, e non per l'imposizione dello Stato. "L’obbligatorietà legata all’esclusione scolastica - ha detto il ministro Grillo ad Agorà Estate - è un atto molto estremo: i Paesi o ce l’hanno da sempre o non la introducono all’improvviso. Ciò che il Parlamento farà sarà affrontare come proporre alla popolazione le vaccinazioni, se con metodo di obbligatorietà o con quello di raccomandazione, o se con un metodo che secondo me è il più intelligente, flessibile, sulla base dei dati epidemiologici e con un’obbligatorietà che non sia necessariamente l’esclusione dalla scuola e con un processo di informazione importante da sottoporre ai genitori".

Un altro elemento chiave è l’anagrafe vaccinale nazionale, prevista dalla legge entrata in vigore un anno fa, ma ancora no funzionante. Per il ministro "dati precisi, in tempo reale, possono essere ottenuti solo con un’anagrafe vaccinale informatizzata che connette i dati di tutte le Regioni. Questo ci consentirebbe di intervenire immediatamente, senza aspettare i trend annuali per capire di quanto cresce o decresce la copertura". Pierpaolo Sileri (M5S), presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato, ribadisce il concetto: "L’anagrafe digitale è fondamentale per riuscire a mantenere le coperture previste dall’Oms.

Iniziando da una corretta informazione, che sui vaccini non è mai stata fatta, e analizzando i dati, si potrebbe dunque decidere per l’obbligo di un vaccino in un determinato territorio o, in caso di ottima copertura, procedere solamente con una forte raccomandazione".

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