Coronavirus

"Il vaccino? A ottobre e made in Italy"

L'annuncio di Ricciardi (Oms). Sugli asintomatici: "Sono contagiosi"

"Il vaccino? A ottobre e made in Italy"

Il vaccino anti Covid potrebbe realmente essere italiano. È presto per dirlo ma «l'Europa è molto più avanti degli Stati Uniti». A sbilanciarsi è Walter Ricciardi, membro del comitato esecutivo dell'Organizzazione mondiale della sanità e consigliere del ministro alla Salute Roberto Speranza. A destare il suo interesse è il progetto sviluppato dall'università di Oxford in collaborazione con un'azienda di Pomezia, «in una fase di sviluppo più avanzata». «Se le cose vanno bene, in autunno-inverno potremmo avere le prime dosi e naturalmente anche quelle per gli italiani» spiega. E infatti, negli stabilimenti di Pomezia si sta già cominciano la produzione del primo lotto di dosi per giocare d'anticipo e non aspettare la fine della sperimentazione.

Nel frattempo qualche battuta d'arresto è stata registrata dalla sperimentazione della Moderna biotech, uno dei colossi americani in gara per la corsa al vaccino. «Produrre un vaccino non è come produrre una compressa. Occorrono mesi e mesi, in più ogni prodotto ha una sua storia e non si può produrre qualsiasi vaccino ovunque. Servono bioreattori specifici che o hai o non hai, e dire oggi dove sarà prodotto il vaccino contro Covid-19 è difficile perché non sappiamo quale sarà il vaccino (o i vaccini) di successo» frena Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria. «Ci sono nel mondo 136 progetti in sviluppo - ricorda - di cui 8 in fase I e II. Però la ricerca è un processo lungo e non è prevedibile. Oltre trenta studi sono molto promettenti, ma per dire quale arriverà in fondo bisognerà aspettare. Chiaramente - precisa - sarei contento di avere produzione o parte della produzione in Italia».

Il ministro della Salute, Roberto Speranza ha creato una coalizione, la Inclusive Vaccine Alliance, formata da lui, il ministro tedesco, quello francese e quello olandese, che si occuperà della programmazione per far sì che in nessun Paese manchino i vaccini, indipendentemente da dove arriveranno.

Si spera che le aspettative di Ricciardi siano veritiere e non entrino a far parte di quel fiume di annunci smentiti e rismentiti sul Covid. Come la polemica sugli asintomatici che, in base a quanto detto dall'Oms qualche giorno fa, trasmetterebbero il virus solo raramente. «Dall'Oms - corregge il tiro Ricciardi - si è avuta una risposta inaccurata e sbagliata. La trasmissione da asintomatici è invece, tipica di questo virus e proprio ciò lo differenzia da Sars e Mers». «Gli asintomatici trasmettono il virus, eccome - conferma la Fondazione Gimbe - e sono il 40-45% del totale dei casi di Covid.

Ancora una volta è l'ipse dixit a condizionare l'informazione pubblica sul coronavirus».

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