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"Vaffa" dei gilet gialli francesi: "Non vogliamo aiuto da M5s"

I leader della rivolta: «Non abbiamo alcun contatto con i grillini e non crediamo al sostegno dall'estero»

"Vaffa" dei gilet gialli francesi: "Non vogliamo aiuto da M5s"

«Dubito che un partito straniero possa aiutare i gilet gialli. Siamo due popoli diversi, abbiamo una storia e un'eredità differenti. Sono scettica sull'offerta di aiuto del Movimento Cinque Stelle». Jacline Mouraud, l'icona rassicurante e combattiva dei gilet gialli francesi, che con il suo video da milioni di visualizzazioni contro le politiche di Macron ha contribuito a scatenare la rivolta popolare in Francia e che ha annunciato in queste ore di essere al lavoro per la creazione di un proprio partito, Les Émergents (Gli Emergenti), risponde al telefono dalla Bretagna, dove vive e lavora. Va di fretta l'ipnoterapeuta che per arrivare a mille euro al mese fa anche la sorvegliante anticendio «devo correre al lavoro» ma arriva dritta al punto dopo l'amo lanciato dal leader dei Cinque Stelle e vicepremier Luigi Di Maio, che ha invitato i gilet gialli «a non mollare» aprendo la porta a una futura collaborazione. «In questo momento penso molto più alla Francia che all'Italia taglia corto Mouraud - Non conosco abbastanza bene i Cinque Stelle per poter pensare che abbiamo cose in comune. Ma temo sia difficile ricevere aiuto dall'estero». Madame Mouradu, madre di tre figli, dice di non avere finora avuto nessun contatto con il Movimento di Beppe Grillo e di non conoscere nessuno tra i gilet gialli che ne abbia.

Nessun contatto e diversi dubbi su una possibile collaborazione futura e sulla condivisione della piattaforma Rousseau li esprime anche Paul Marra, un altro dei gilet gialli più mediatici e simbolici, che nei giorni scorsi ha partecipato al lancio di «Gilets Jaunes, le mouvement», «associazione a vocazione politica» registrata a inizio anno anche grazie all'aiuto dell'ex patron dell'Olympique Marsiglia Bernard Tapie, che ha fornito ai gilet gialli la sede del giornale La Provence, di cui è proprietario, per fare in modo che potessero avere un luogo in cui riunirsi. «L'incoraggiamento dei Cinque Stelle fa bene al morale ma non conosco personalmente nessuno di loro, non ho avuto finora contatti e non conosco nessuno che ne abbia», dice Marra da Marsiglia, dove lavora come commerciante nel settore musicale e dove è diventato il volto mediatico del movimento, presto Responsabile comunicazione dei «Gilets Jaunes, le mouvement». «Speriamo che il sostegno sia sincero e non sia frutto di una semplice strategia politica per attaccare Macron, come sospettano alcuni di noi - aggiunge - In ogni caso, non prendiamo ispirazione dai Cinque Stelle, dall'Italia né da altri Paesi semplicemente perché a ispirarci è il nostro quotidiano e la nostra sofferenza». Marra esclude anche che ci possano essere alleanze significative prima delle elezioni europee: «Sono troppo ravvicinate per poter pensare di arrivare a qualcosa di serio prima. Chi crede il contrario si sbaglia». Quanto alla piattaforma Rousseau che Di Maio mette a disposizione come strumento di democrazia diretta: «È un'offerta gentile ma per votare democraticamente useremo la piattaforma Noos. In ogni caso, se vogliono contattarmi, siamo aperti a eventuali scambi costruttivi».

Chi invece liquida quella del vicepremier Di Maio e dei Cinque Stelle «come primo esempio di una campagna marketing» che si trasforma «in un dispaccio diplomatico dagli effetti potenzialmente distruttivi» è la rivista europea Le Grand Continent, secondo cui la mossa dei 5 Stelle che lanciano la piattaforma Rousseau è «marketing internazionale» che si unisce alla geopolitica. Il risultato? Inedito. Perché si rompe un principio radicato nell'Unione europea, quello di una «ermeticità tra le geopolitiche interne di ciascuno Stato membro». Che vuol dire? Che ci sono questioni interne a ciascun Paese membro che non devono essere cavalcate dagli altri Stati europei.

I 5stelle con le loro dichiarazioni mettono in crisi il principio, come dimostra la tensione risalita nelle ultime ore tra le cancellerie di Roma e Parigi.

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