Politica

Le valanghe fanno due morti Ignorata l'allerta di grado «3»

Fatali un fuoripista e una arrampicata sul ghiaccio Incidenti con feriti in Veneto, Valle d'Aosta e Abruzzo

Jacopo Granzotto

Giornata nera in Alto Adige dove due persone hanno perso la vita per essere state travolte dalle valanghe. Salgono così a otto i morti in montagna dall'inizio dell'anno.

Il primo incidente si è verificato sul Monte Spico in Valle Aurina dove una slavina ha ucciso uno scialpinista di 21 anni; il secondo è accaduto in Vallunga in Val Gardena dove una persona impegnata ad un'arrampicata su ghiaccio è stata travolta da neve e ghiaccio. Nel comprensorio sciistico Speikboden in Valle Aurina ad essere travolto da una valanga con un fronte di circa 50 metri è stato un giovane originario di Valdaora. Il giovane stava effettuando una sciata fuoripista in quota non distante dalla pista da sci «Sonnklar» assieme a cinque amici, estratti vivi dalla massa nevosa. Sul luogo dell'incidente segnalato, a circa 2400 metri di altitudine, si sono portati quasi un centinaio di soccorritori tra uomini del soccorso alpino di Campo Tures e dei vigili del fuoco volontari dei paesini vicini. Sul posto anche gli elicotteri dell'Aiut Alpin Dolomites e quello austriaco Christophorus. In quella zona dopo le copiose nevicate dei giorni scorsi, il pericolo di valanghe è «marcato» di grado 3 su una scala che va da 1 (debole) a 5 (molto forte).

La seconda tragedia si è consumata in Vallunga, vallata della Val Gardena che inizia dall'abitato di Selva. Durante un'arrampicata lungo una colata di ghiaccio, una slavina ha travolto e ucciso uno dei due arrampicatori, un piemontese di 35 anni. L'uomo è stato trascinato dalla massa nevosa per centinaia di metri ed è morto sul colpo. Anche in questo caso massiccia la macchina dei soccorsi tra uomini del soccorso alpino di Selva, vigili del fuoco volontari ed elicotteri.

Sale così a 8 il numero delle vittime della montagna da inizio anno. A rendere meno sicura la montagna hanno contribuito le scarse nevicate (soprattutto in Alto Adige) e le temperature decisamente al di sopra della media. Condizioni che amplificano il rischio di valanghe e rendono meno sicure non solo cascate di ghiaccio e percorsi in neve fresca e ma anche le piste. Neve artificiale mista a neve naturale, gobbe, cumuli e lastre di ghiaccio rendono complicato anche sciare. Detto questo da domani cambia tutto. È, infatti, in arrivo un'affondo di aria artica che abbasserà le temperature troppo elevate di questi giorni, portando la neve al nord.

Ma ieri non sono mancati incidenti anche in altre regioni montane. Fortunatamente, però, gli interventi del soccorso alpino in Val d'Aosta, Veneto e Abruzzo hanno avuto esiti più felici. A Cogne due scalatori inglesi sono stati soccorsi sulla cascata di ghiaccio Fiumana di Money In Valnontey. Erano rimasti bloccati per la rottura della corda in fase di discesa, ma stavano bene e sono stati aiutati a tornare a terra. Salve anche due amiche 20enni che erano rimaste bloccate da ghiaccio e neve a Cima Portule, sull'altopiano di Asiago. Individuate anche grazie alla luce dei loro cellulari, i soccorritori le hanno aiutate a mettere i ramponi e le hanno riaccompagnate a valle. Infine tre escursionisti sono stati travolti da un lastrone di ghiaccio che si è staccato da una parete rocciosa sul Voltigno, versante Pescarese del Gran Sasso. Uno dei tre, il più grave, è un romano che ha riportato fratture agli arti inferiori.

Altri due feriti, non gravi, sono stati medicati sul posto.

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