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Varoufakis lancerà a Roma il primo partito transeuropeo

Yanis Varoufakis, il 25 marzo, giorno delle celebrazioni dei 60 anni dai Trattati di Roma, lancerà proprio nella Capitale il suo movimento transnazionale

 Varoufakis lancerà a Roma il primo partito transeuropeo

Yanis Varoufakis è pronto a lanciare il primo partito transeuropeo ed euroscettico. La sera del 25 marzo, giorno in cui si commemoreranno i 60 anni dai Trattati di Roma, al teatro Italia l’ex ministro dell’economia greco darà vita a una vera e propria evoluzione del suo movimento Diem 25, fondato un anno fa.

Saranno presenti all’evento anche il cofondatore di Podemos Juan Carlos Monedero, il vicepresidente del parlamento spagnolo Marcelo Exposito, la verde tedesca Ska Keller e (ancora in forse) il candidato socialista alle presidenziali francesi Benoit Hamon. Per l'Italia parteciperanno i deputati di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, Stefano Fassina e Pippo Civati, oltre al sindaco di Napoli Luigi De Magistris e Anna Falcone, uno dei portavoce del comitato per il No al referendum del 4 dicembre.

L’evento, si legge su La Stampa, si terrà al termine del Consiglio europeo che rilancerà l’idea di una Ue a più velocità. “Non abbiamo bisogno di un’Europa a più velocità, ma con una differente direzione di marcia”, spiega Varoufakis. Lorenzo Marsili, tra i fondatori di Diem25 in Italia, annuncia: “Abbiamo 60mila iscritti in Europa di cui 8mila in Italia, e non ci rivolgiamo solo alle forze di sinistra”. Tra le loro proposte vi è un piano di riconversione ecologica “in grado di produrre milioni di posti di lavoro a livello continentale”, un piano anti-povertà “gestito dalla Bce” e uno di edilizia pubblica.

I sostenitori di Varoufakis il 25 marzo sfileranno al corteo che partirà da Piazza Vittorio e arriverà al Colosseo.

Corteo organizzato da “La nostra Europa”, una rete di associazioni di cui fanno parte anche Arci, Cgil e Legambiente con l’obiettivo di combattere contro le “politiche di austerità che hanno prodotto diseguaglianze e insicurezza, mettendo a rischio un patrimonio comune di conquiste e democrazia”.

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