Politica

Vauro, l'antirazzista a giorni alterni

Disegna gli ebrei con il nasone ma aggredisce chi non omaggia la Segre

Vauro, l'antirazzista a giorni alterni

Gli ha ordinato di alzarsi in piedi per omaggiare Liliana Segre («questa donna eccezionale»), ma si capiva sin da subito che l'omaggio non era omaggio e che gli applausi che chiedeva, a nome della senatrice sopravvissuta alla shoah, erano quelli che lui non riusciva a prendere. Invitato alla trasmissione L'Aria che tira - ma è da giorni che sbuca dal video, occupa studi e sempre per fare le boccacce all'ospite avversario - il vignettista Vauro ha voluto dare ad Alessandro Morelli, deputato della Lega, ripetizioni di antifascismo. Ce l'ha fatta. Il più sobrio è infatti sembrato Morelli che in silenzio lo ascoltava mentre irrispettoso è apparso proprio Vauro che prima si è alzato in piedi, poi ha alzato la voce come i podestà e infine sanzionato: «Non avete avuto neppure la decenza di alzarvi di fronte a una donna che sulla sua carne ha la storia dell'antifascismo». In pratica era lui che bastonava l'altro rimproverandogli di essere un bastonatore senza memoria.

Al centro della polemica c'era la senatrice Segre che ha proposto l'istituzione di una commissione straordinaria per contrastare i fenomeni di intolleranza, antisemitismo, odio e violenza, spazzatura che tutti i partiti vogliono eliminare, compresa la Lega, ma senza per questo recintare l'opinione, anche matta, irregolare, al limite dell'offesa, proprio quella che Vauro, da vignettista, maneggia sulle pagine dei giornali. Era per questa ragione che più Vauro dava dell'antisemita a Morelli e più diventava la parodia del cacciatore di antisemiti. Facendo ironia e difendendosi sempre dietro la satira, suo parafulmine, Vauro ha in passato disegnato la giornalista israeliana, ed ex parlamentare del Pdl, Fiamma Nirenstein con naso adunco, la stella di David e il fascio. La vignetta ha indignato tutta la comunità ebraica che ha memoria ancora e non è intermittente come quella di Vauro. Insomma, non era solo una vignetta venuta male ma si può dire oggi che era paccottiglia antisemita, la stessa che, da disegnatore, Vauro utilizza mentre, in televisione, castiga. E sempre con la sua matita ha disegnato cecchini israeliani che fucilano Cristo. La didascalia era questa e la voce quella di un palestinese: «Palestina, pasqua di resurrezione. Te l'avevo detto occhio ai cecchini israeliani». E poi Topolino con i baffi da Hitler...

C'è tutto un catalogo, un album, di vignette inclassificabili e senza sensibilità nei confronti del popolo israeliano e dunque della Segre, della sua origine, che Vauro, anche ieri, non onorava, ma semplicemente sgorbiava per convenienza.

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