Mondo

La vendetta di Trump: "L'Isis ha già pagato l'attacco di New York"

Il presidente: «Terroristi colpiti duramente negli ultimi due giorni». Ora vedrà Putin

La vendetta di Trump: "L'Isis ha già pagato l'attacco di New York"

Sin dal primo momento Sayfullo Saipov, il 29enne uzbeko che si è lanciato con un pick up lungo una pista ciclabile di New York provocando otto morti e dodici feriti, ha detto di aver agito in nome dell'Isis, chiedendo addirittura di poter avere una bandiera nera in ospedale. Ora, però, è arrivata anche la conferma dello Stato Islamico, che ha rivendicato l'attentato di Halloween. Il killer è «un soldato del Califfato», ha riferito il settimanale di propaganda islamica Al-Naba: «Con la grazia di Allah, l'operazione ha generato la paura nell'America dei crociati, costringendola ad aumentare le misure di sicurezza e a intensificate le azioni contro gli immigrati». Anche se l'organizzazione terroristica non ha fornito alcuna prova di essere stata a conoscenza dell'attacco prima di martedì, o coinvolta nella sua pianificazione.

La dichiarazione ha però scatenato l'ira del presidente americano Donald Trump, che per Saipov aveva già invocato la pena di morte. «L'Isis ha appena rivendicato che l'animale degenerato che ha ucciso, e così gravemente ferito, le persone sul West Side di Manhattan era un loro soldato», ha tuonato il tycoon su Twitter. «Sulla base di questo, i militari hanno colpito l'Isis molto più duramente negli ultimi due giorni - ha aggiunto - Pagheranno un alto prezzo ogni volta che ci attaccheranno». Poi, parlando ai giornalisti prima di salire sull'Air Force One per il viaggio di dodici giorni in Asia, ha precisato: «D'ora in poi ogni volta che saremo attaccati li colpiremo dieci volte più forte». «Rivendicano l'animale dell'attentato come un soldato, buona fortuna - ha sottolineato - Ogni volta che ci colpiranno, li colpiremo in modo inimmaginabile».

Durante il tour asiatico, il viaggio più lungo da quando è alla Casa Bianca, con al centro dell'agenda in particolare i dossier su commercio e crisi nordcoreana, Trump visiterà cinque paesi: Giappone, Cina, Corea del Sud, Vietnam e Filippine. Prima, però, il presidente e la first lady Melania si fermeranno al memoriale di Pearl Harbor, alle Hawaii. Nel corso della visita The Donald potrebbe anche vedere l'omologo russo Vladimir Putin. Sono infatti in corso trattative su un possibile incontro al vertice Apec in Vietnam, il 10 e 11 novembre: «Non escludiamo la possibilità, ne stiamo parlando», ha confermato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov. «Potrebbe esserci un incontro con Putin», ha detto da parte sua il tycoon, parlando con la Fox. «Putin è molto importante perché ci possono aiutare con la Nord Corea e con la Siria - ha precisato - e dobbiamo parlare dell'Ucraina».

Trump ha anche commentato la decisione del giudice militare di non mandare in carcere Bowe Berghdal, il soldato accusato di diserzione per aver abbandonato la base americana dov'era di stanza in Afghanistan, che sarà solo degradato e condannato a pagare una multa. Una decisione che a suo parere è un «completo e totale disonore per il Paese».

Intanto, dopo l'attentato, a New York è tutto pronto per la 47esima edizione della maratona, che quest'anno sarà blindata.

A proteggere gli oltre 50 mila partecipanti e 2,5 milioni di spettatori ci saranno molti più agenti in divisa e in borghese, più cecchini e squadre armate, camion pieni di sabbia e barriere per evitare attacchi con l'uso di veicoli, ed elicotteri che controlleranno la situazione dall'alto.

Commenti