Cronache

Venezia, due pescatori travolti da un motoscafo di giovani

Gli amici erano usciti nella notte, poi lo scontro con una comitiva di ventenni. Zaia: «Servono regole più severe»

Venezia, due pescatori travolti da un motoscafo di giovani

Venezia - Un bilancio terribile quello di ieri in laguna. Prima nel cuore della notte un motoscafo, con a bordo quattro giovani veneziani, travolge un barchino con due anziani pescatori e li uccide. Feriti invece i ragazzi. Poi ieri pomeriggio, alle 14.30, un altro barchino si rovescia in laguna sud causando un altro morto e altri quattro feriti. Il primo incidente è avvenuto venerdì, nel canale di San Nicolò di Lido, poco prima della mezzanotte. Dalle prime ricostruzioni pare che il motoscafo viaggiasse a velocità elevata quando ha travolto il barchino, facendo sbalzare sull'acqua i pescatori e uccidendoli. Le due vittime erano amici di vecchia data, appassionati di pesca ed erano usciti proprio per andare a pescare nelle acque del canale San Nicolò. I due pare fossero fermi in laguna con la luce della loro imbarcazione spenta, quando il motoscafo li ha travolti. Renzo Rossi, 69 anni, in gravissime condizioni, dopo lo scontro è stato recuperato dai soccorritori, trasportato d'urgenza con l'idroambulanza, all'ospedale Santi Giovanni e Paolo, dove è deceduto. Natalino Gavagnin, anche lui 69enne, invece è stato trascinato dalla corrente nella darsena marina di Sant'Elena, vicino al collegio navale Morosini, e qui poi è stato recuperato senza vita dopo un'ora, verso l'una e mezza. Entrambi venivano dal sestiere Castello.

I giovani invece, due ragazzi e due ragazze, di età compresa tra i 20 e i 25 anni, sono stati assistiti dai sanitari e medicati per delle lievi escoriazioni. Pare che al comando ci fosse un sostituto gondoliere. Sono stati anche sottoposti all'alcol test che ha dato esito negativo. Attivato il dispositivo di emergenza della Capitaneria di Porto, ad arrivare sul posto oltre ai sanitari del 118, i carabinieri, la Guardia costiera, i vigili del fuoco e gli agenti di polizia. La Procura ha aperto un'inchiesta e i ragazzi, dopo aver fornito alcune dichiarazioni spontanee agli investigatori, sono stati rilasciati. Anche il personale militare della Capitaneria di Porto sta svolgendo accertamenti. Sia per capire la dinamica dell'incidente, sia per capire se a bordo delle due imbarcazioni le luci fossero accese o spente. Si indaga anche sulla velocità al momento dell'impatto. Il secondo incidente invece è avvenuto tra Giare di Mira e Valle Averto di Campagna Lupia, in un'area della laguna sud molto frequentata per l'oasi naturalistica Wwf. Qui un 76 enne di Campagna Lupia è morto annegato per il rovesciamento del barchino. Le altre quattro persone a bordo, ferite lievemente, sono state recuperate dalle barche dei diportisti in transito. Pare che l'imbarcazione stesse portando più persone del consentito. A farsi sentire e alzare la voce è anche il governatore del Veneto, Luca Zaia: «Servono regole più severe per la navigazione in laguna - dice - non è la prima volta che accadono tragedie come questa, è evidente che c'è un problema che va risolto. Non ha senso morire in questo modo. Non entro nel merito del caso specifico, saranno gli inquirenti a chiarire modalità, cause e responsabilità, ma è evidente che occorre una regolamentazione e maggiore severità, e lo dico conoscendo il mare, da patentato». Questi fatti, aggiunge Zaia, dimostrano «che la pericolosità di un mezzo non si misura sul numero dei cavalli».

«Gli inquirenti accertino le responsabilità di quanto accaduto - ha detto nella mattinata di ieri il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro - a noi non resta che un pensiero commosso nella speranza che quanto successo non abbia più a ripetersi».

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