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Venezia-Trieste, concessioni senza gara per 16 miliardi «Un grande affare sotto controllo Pd»

Lodovica BulianConcessioni autostradali rinnovate senza gara a patto di investimenti, con il placet dell'Ue e del ministero delle Infrastrutture di Graziano Delrio, che ieri ha firmato il protocollo d'intesa che consentirà a due super partecipate «targate Pd», Autovie Venete e ad Autostrade del Brennero, di bypassare le rispettive e incombenti gare d'appalto. Quelle che altrimenti avrebbero, per esempio, potuto mettere a rischio la realizzazione della terza corsia della A4 Venezia-Trieste nel «feudo» di Debora Serracchiani, la vice segretaria del Pd e governatrice del Friuli Venezia Giulia che sulla maxi opera, come vuole lo storytelling renziano, ci ha messo la faccia, assumendo l'incarico di commissario straordinario. La soluzione individuata per aggirare i potenziali veti di Bruxelles e scacciare le ombre su possibili alterazioni delle regole di mercato e concorrenza, è quella che da qui a un anno vedrà trasformare le concessionarie in società interamente pubbliche a cui concedere l'affidamento in house della gestione delle tratte autostradali. Per ulteriori trent'anni, fino al 2038. Di un «gigantesco affare» sotto il «controllo politico del Pd» parla il senatore di Forza Italia Lucio Malan. Un business, calcola l'azzurro, da 16 miliardi, e 8 miliardi di margine operativo lordo, «impensabile se ci fosse la concorrenza garantita dalle gare d'appalto». Ma d'altronde, dice Malan, «la A22 è sotto lo stretto controllo di Pd Svp, Autovie della Serracchiani nella sua veste di governatrice». Che per il traguardo esulta con Delrio: «È la prima volta - spiega il ministro - che usiamo questo strumento, una novità nel nostro Paese che garantisce controllo delle tariffe, certezza degli investimenti». Vantaggi che secondo Malan, sarebbero stati, con le gare, anche «maggiori»: «Berlusconi aveva tempestivamente bandito la gara per il Brennero nel 2011, poi bloccata da una sentenza di tribunale: il governo anziché correggere gli errori ha bloccato tutto per foraggiare le partecipate del Pd.

Tutto questo nel giorno in cui si approva la legge per rendere gli appalti più trasparenti».

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