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La vera signora? Si veste con ciò che mette in tavola

Cesare CunacciaLa signora piú cool si veste con quello che mette in tavola. E che tavola... Ispirazione dîner de gala o the elegante da Schiaparelli, per la collezione haute couture P/E 2016. Le provocazioni surrealiste della Maison scivolano verso l'opulenza ottocentesca e proustiana del «Gusto Rothschild». Davanti a una smisurata piattaia bianco latte, sfilano evanescenti pepli '30, con strascichi in seta cigaline. Ricami con piatti, tazze e porcellane a chinoiseries in filo d'oro campeggiano sulle trame tessili, l'emblematica aragosta si impadronisce di un corsetto con un effetto sospeso. Anche le stampe sono in tema: di nuovo l'aragosta, frutta e verdura assortita, multicolore o bicroma tipo toile de Jouy, vibratili geometrie di forchette e coltelli. C'é anche una tela di ragno a impreziosire la scollatura sulla schiena di un abito da sera nero, incrociando Morticia Addams con gli inquietanti aracnidi di Louise Bourgeois. I segni della Maison, lucchetti alati, cuori trafitti, gli iris e gli occhi e le bocche Dalí, si miniaturizzano in bijoux posti a siglare décolletées e punto vita, accostandosi a citazioni gastronomiche da cocktail, quali gamberetti con debito spicchio di limone. Non manca un vezzoso panierino da pic-nic, che diventa minaudiere. Un gioco di sponda un po' fiabesco, un po' surreale, quello immaginato dal direttore artistico Bertrand Guyon. Un leggiadro e poco invasivo omaggio all'heritage della grande Elsa, passando per Alice nel Paese delle Meraviglie. Solo qualche anno fa avremmo apprezzato sí, ma forse con una lieve impressione di noia.

Oggi, in un panorama terremotante anche nei dorati recinti dell'alta moda, una prova creativa di delicato approccio fantastico e una sentita testimonianza d'amore per lo spirito stesso dell'haute couture.

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