Cronache

Vittorio Sgarbi: "È vero, ho le foto Deciderà la Camera"

Il sindaco e deputato Fi: "Pubblicherò le immagini. Ho già vinto 636 cause"

Vittorio Sgarbi: "È vero, ho le foto Deciderà la Camera"

Gentile signor Sisti (e per conoscenza gentile signor Clooney) finalmente la conosco. Infatti, come lei ben sa, io nulla sapevo della vostra produzione. Nessuno di voi si è presentato. Io ho scoperto per caso, il 19 luglio che il centro storico stava per essere manomesso per diventare un set cinematografico. Devo dire che la cosa mi ha divertito e mi è piaciuta. Mi sono lungamente soffermato sul contratto di locazione, con una sola certezza: il contributo al Comune di soli 5mila euro. Ho allora chiamato il Presidente della Film Commission Lazio, che mi ha informato di tabelle tariffarie generalmente più remunerative. Ma non avendo fatto io gli accordi, non ho pensato di recriminare, avendo da sempre avuto simpatia per il signor Clooney, italiano d'elezione.

D'altra parte, né lui né lei avete avuto la delicatezza di chiedere un appuntamento. I due miei fidati collaboratori, l'archeologo tombarolo Tommaso Leoni e l'architetto geniale Paolo Marioni, durante una cena al mio ritorno a Sutri il 23 luglio, mi hanno riferito che la città era ancora sporca e che molti cittadini avevano provveduto (forse perché da voi già risarciti) a ripulire direttamente.

Prendo atto che alcuni cittadini hanno avuto «bonifici per il disturbo arrecato», ma gli spazi pubblici non sono di quei cittadini. Non ho quindi difficoltà a smentirla, possedendo la documentazione fotografica che mostra con evidenza i residui di sporcizia e di terra. Quanto ai lavori di pulizia non corrisponde al vero che essi abbiamo «perfettamente ripristinato lo stato dei luoghi antecedente alle riprese», perché l'altro testimone, Tommaso Leone, mi ha detto di essere intervenuto per ripulire (e le foto lo attestano) residui di polvere e di terra.

A rigor di logica, dopo la sua lettera, dovrei annunciarle il ricorso alle vie legali per la sua affermazione sulla «non veridicità» delle mie dichiarazioni e sono così costretto a negare che il post pubblicato dal mio ufficio stampa sia «frutto di un increscioso malinteso» perché la documentazione fotografica, da me riscontrata dopo il comunicato, purtroppo vi dà torto. Anche con mio rincrescimento. Non avrei quindi motivo di rimuovere il post su Facebook ma non ho nulla in contrario a farlo, beninteso dopo avere pubblicato le fotografie della situazione lasciata dopo i primi due giorni dei vostri «lavori di pulizia». A dimostrazione della mia stima posso invece fare altro: nominare il signor Clooney cittadino onorario di Sutri. Mi auguro, invece, per la risonanza mediatica del contenzioso, che lei confermi l'intenzione di tutelare per le vie legali le ragioni della Lotus Production e del signor Clooney , per poter dare all'episodio il massimo risalto con il dibattito a Montecitorio, prima che nell'aula di un tribunale, che ne conseguirebbe inevitabilmente, per il mio status di parlamentare.

Non le nascondo che, per la pubblicità che ne avrebbe Sutri, ben più che dalla vostra serie televisiva, me lo auguro. Sarebbe il mio 636esimo processo, finito con l'assoluzione per l'insindacabilità delle mie opinioni di deputato e di sindaco, previste dall'articolo 68 della Costituzione. Oltretutto davanti alla evidenza dei fatti, per foto e per testi. Come forse lei non sa, sono il primatista mondiale di querele. Ormai, una ragione di vita. Perché evitarmela a Sutri?

Polverosi saluti, anche a George.

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