Politica

Quel video tagliato e montato che chiude l'era dello streaming

L'estetica diventa anche etica, quando si ha a che fare coi talebani della trasparenza a Cinque Stelle

Quel video tagliato e montato che chiude l'era dello streaming

L'estetica diventa anche etica, quando si ha a che fare coi talebani della trasparenza a Cinque Stelle. E due giorni fa è andato in onda per la precisione sul web - un cambio netto di strategia. Sarà il clima da Festival del cinema di Venezia, sarà che a Roma c'è Cinecittà, ma qualcosa dalle parti della Casaleggio Associati è cambiato. Vi ricordate l'ossessione dello streaming?
Sembrano passate ere geologiche, ma soltanto tre anni fa i vertici del Movimento inchiodavano il povero e frastornato Pier Luigi Bersani in una, tanto storica quanto comica, consultazione in diretta. Allora lo streaming per i grillini non era solo un sistema di trasmettere le immagini, ma un modo di intendere la vita, l'«apriti sesamo» per scardinare tutti i vecchi meccanismi della politica. La «presa diretta», nell'ideologia pentastellata delle origini, era la medicina capace di curare tutti i mali, la prova provata che non c'erano segreti e magagne da nascondere. Bastava piazzare una telecamera e trasmettere qualunque cosa per purificarla: dai consigli di zona alle riunioni alle commissioni parlamentari.
Ma il sipario si è chiuso molto rapidamente e gli streaming hanno iniziato a scomparire. Fino alla svolta della Raggi che non è solo un cambio di grammatica del video, ma il segno dell'inizio di una seconda fase della vita politica di un movimento che, immobilizzato nel pantano della crisi romana, si è incanutito in un partito. E quindi via col trucco e il parrucco. Virginia Raggi, dopo giorni di silenzi e tensioni, è apparsa in rete con un video meticolosamente studiato, montato e tagliato. Parole pesate, primi piani a effetto e passaggi sforbiciati. Niente streaming, nessuna improvvisazione. Molto lavoro di regia. E un netto cambio di strategia: è finita l'era dello spontaneismo grillino, il carnevale permanente dei pentastellati che scoprono le stanze del potere è giunto al termine. Ora sono divenuti loro stessi un potere forte e per rimanere fedeli al loro canovaccio complottano per autodistruggersi. Dunque i summit dei Cinque Stelle sono blindati come le riunioni del fantomatico gruppo Bilderberg, organizzati all'ultimo momento e predisposti in luoghi segreti come se fossero dei rave party. Lontano dagli occhi indiscreti dei giornalisti, fuori dall'obiettivo delle telecamere, ma anche dallo sguardo sospettoso degli elettori. Adesso ci sono le magagne, e vanno nascoste.
A forza di fare i pesci in barile, ci sono finiti loro dentro quella scatola di tonno che volevano aprire per mostrare al mondo intero le budella della politica. E così adesso anche i filmati devono essere lungamente elaborati e manipolati, come se fossero delle fiction: è iniziata la fase cinematografica del Movimento 5 Stelle. Per ora tra balle e scuse imbarazzanti sembra una pellicola comica.

Ma ci vuole un attimo a scivolare nella tragedia.

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