Mondo

Vince Merkel: silurato il capo degli 007

Accusato di legami con l'estrema destra di AfD, Maassen perde il posto. Seehofer sconfitto

Vince Merkel: silurato il capo degli 007

Da numero uno dell'intelligence a sottosegretario di Stato. È il compromesso trovato dai «registi» della Grande Coalizione al governo della Germania per evitare di innescare una crisi dell'esecutivo.

Il vertice di ieri pomeriggio, a cui hanno preso parte la cancelliera Angela Merkel (Cdu), il ministro dell'Interno Horst Seehofer (Csu) e Andrea Nahles leader dei socialdemocratici (Spd), ha decretato il «cambio di mansione» per Hans-Georg Maassen, capo dell'Ufficio federale per la protezione della Costituzione (Bfv) finito nell'occhio del ciclone per essere «intervenuto troppo in profondità in questioni politiche di ordine quotidiano», mancando di imparzialità. Maassen diventa sottosegretario proprio di Seehofer, l'unico ad averne difeso l'operato. Il suo stipendio passerà da 11mila a 14mila euro, ma non avrà più competenze sugli 007.

Il caso è relativo alla manifestazione dell'estrema destra a Chemnitz in Sassonia, in cui perse la vita un cittadino tedesco durante una rissa lo scorso 25 agosto. Nella notte vennero organizzate manifestazioni di protesta, con scontri tra polizia e dimostranti. A sollevare il polverone le parole del presidente del Bfv: negò che a Chemnitz i manifestanti di destra avessero scatenato una sorta di caccia allo straniero, minimizzando l'allarme sollevato dalla stessa Merkel. Di lì la richiesta di dimissioni partita dalla Spd e appoggiata dal Partito liberaldemocratico (Fdp) e dai Verdi, mentre il ministro dell'interno Seehofer nelle stesse ore ribadiva la fiducia a Maassen, che tra l'altro in quanto dipendente pubblico può essere licenziato solo in caso di gravissime responsabilità.

I fatti di Chemnitz, al di là del merito, sono stati la plastica raffigurazione dello scontro tutto intestino tra Merkel, Seehofer e Nahles, ognuno alle prese con le mille criticità di questa fase politica e amministrativa. Si avvicinano le elezioni in Baviera (il 14 ottobre) e Cdu e Csu non hanno intenzione di ingaggiare un braccio di ferro che potrebbe far perdere altri voti, diretti poi verso i sovranisti di AfD.

Per cui se da un lato la decisione di Merkel era già maturata prima del suo rientro lunedì notte dal viaggio in Algeria, è Seehofer che, pur comprendendo la gravità della cosa, non voleva perdere potere in chiave-alleanza, dal momento che l'eventuale licenziamento sarebbe spettato al suo dicastero. Qualcuno si era addirittura spinto a ipotizzare l'idea della cancelliera di stimolare il presidente federale Frank-Walter Steinmeier a revocare l'incarico di ministro dell'Interno a Seehofer, ma pare che il pragmatismo teutonico abbia fatto ricomporre il quadro.

Chi ora al posto di Maassen? Tra i papabili il suo vice, Thomas Haldenwang, ma anche Arne Schlatmann e Clemens Binninger, con possibile «sorpresa rosa» Beate Bube. Binninger, che assieme a sua moglie Ulrike Binninger, sindaco di Nufringen, ha fondato una società di servizi di sicurezza, ha fatto parte in passato del comitato di controllo sui servizi. Bube invece proviene da una formazione legale: è stata magistrato e giudice amministrativo. Dal 2001 al 2007 ha lavorato presso il Ministero della giustizia. Oggi il nome prescelto, ma a Berlino la notizia è che la coalizione è salva.

twitter@FDepalo

Commenti