Politica

Vinitaly al via, Italia alla conquista del mondo

Nell'edizione n°51 della fiera sempre più «buyer» stranieri, soprattutto da Usa e Cina

Andrea Cuomo

Parte oggi a Verona per andare avanti fino a mercoledì l'edizione numero 51 del Vinitaly, la più grande fiera italiana (e una delle maggiori al mondo) dedicata al vino, uno dei settori trainanti del made in Italy. Da anni infatti l'export dei nostri vini è in costante crescita, ciò che consente alle aziende di compensare un mercato interno sempre più asfittico. Nel 2016 abbiamo esportato vini per la cifra record di 5,6 miliardi, e a Verona sono attesi tanti buyer stranieri, provenienti soprattutto da Usa e Cina, i due Paesi nei quali l'Italia del vino sta suscitando il maggiore interesse. Significativa da questo punto di vista anche la presenza oggi alla Fiera di Verona del commissario europeo all'Agricoltura Phil Hogan, che inaugurerà assieme al ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina la fiera improvvisando una sorta di celebrazione enologica dei 60 anni dei Trattati di Roma e della politica agricola comune.

Molto più glamour invece l'antipasto celebrato ieri al palazzo della Gran Guardia, dove da qualche anno sono presentati i vini delle migliori cento aziende italiane selezionate dalla rivista «Wine Spectator», la più importante del mondo. Quest'anno le aziende erano 104: tra esse il Gotha dell'enologia italiana, da Ferrari a Massolino, da Tenuta San Guido a Tedeschi, da ornellaia a Planeta, da Fontodi a Jermann, da Gaja a Carpineto, da Argiolas a Masciarelli. Una curiosità è costituita dalla presenza anche dell'azienda toscana del cantante Sting, Petrolo. Una trovata mediatica, forse, ma anche la dimostrazione che i vip che fanno vini in Italia non sono solo vip annoiati.

A proposito di vip, al Vinitaly saranno presenti per la prima volta i vini di Gerry Scotti, un buianco, un rosso e un rosato prodotti in collaborazione con la cantina pavese dei fratelli Giorgi. Tra le tendenze di quest'anno il sempre maggiore spazio dedicati ai vini bio e naturali, come il Brut Nature del Mosnel, in Franciacorta. Se però dovessimo indicare due territori da tenere d'occhio, suggeriremmo la Calabria e la Sardegna. Per la prima, il vitigno in rampa di lancio è il Magliocco, rosso cosentino protagonista di una degustazione ad hoc lunedì alle 11,30 nel padiglione regionale.

Un vino di questa tipologia? Il Terra Rossa delle Tenute Pacelli (padiglione 8, area Fivi, stand B10). Per la Sardegna crescono i vini della Tenuta Asinara, come l'Hassan, blend di Cannonau, Cabernet e Merlor (padiglione 3, B8),

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