Referendum indipendenza in Catalogna

"Violati i nostri diritti. Per 18 volte impedite intese sull'autonomia"

Germà Manel Bel è professore di Economia all'Università di Barcellona e deputato Junts per Sì (Uniti per il Sì). Sta con gli indipendentisti

"Violati i nostri diritti. Per 18 volte impedite intese sull'autonomia"

Barcellona - Germà Manel Bel è professore di Economia all'Università di Barcellona e deputato Junts per Sì (Uniti per il Sì). Lui sta con gli indipendentisti.

Señor Germà Manel Bel che cosa è successo dopo l'invio a Barcellona degli ispettori fiscali e di 3mila uomini della Guardia Civil?

«Sono stati spezzati i diritti fondamentali e i principi di una democrazia con arresti di persone per propaganda politica, violazioni di uffici di partiti indipendentisti. Tutto senza un mandato di un giudice. Domani non votiamo soltanto per l'indipendenza della Catalogna, ma anche per la democrazia».

Qual è la percentuale dei catalani, secondo la Generalitat, che vuole il referendum?

«Dai sondaggi del Governo catalano con diversi media di comunicazione, siamo tra il 75 e l'80%, mentre circa il 20 per cento è contrario. Ed è probabile che questa maggioranza di chi vuole votare è aumentata dopo le azioni di Madrid e della magistratura».

Per l'indipendenza è accettabile agire contro la legge?

«La funzione della legge all'interno di una democrazia è di incanalare e dare voce ai bisogni della maggioranza della società, che, però, sono una minoranza all'interno della Stato e che subisce l'impossibilità di esercitare i suoi diritti preclusi dalla centralità del potere. Così i catalani sono costretti a trovare la loro formula democratica per esprimersi. In 18 occasioni Madrid ha negato accordi simili alle realtà di Scozia e Quebec».

Potrà superarsi la crisi con Madrid e tornare al dialogo?

«Anche se è un crisi profonda, prima o poi si dovrà negoziare. Ma prima di sedersi a un tavolo, i catalani devono esprimere la loro volontà al referendum, da cui usciranno le loro intenzioni che la Catalogna dovrà realizzare».

I Mossos domenica non useranno la violenza contro chi andrà ai seggi. È questa un'insubordinazione?

«I nostri Mossos non sono per nulla obbligati a obbedire alla Guardia Civil, visto che rispondono alle istituzioni catalane (al ministero degli Interni catalano, ndr).

Le uniche che possono decidere di utilizzare i loro agenti come affiancamento alla Policia Nacional, ma con una linea di completa indipendenza». RPell

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