Politica

Violenta la ex e manda le foto ai suoi amici

In manette un imprenditore edile: era diventato l'incubo di una donna casertana

Tiziana Paolocci

Derisa, umiliata, messa alla gogna. A un imprenditore edile di Afragola non è bastato stuprare la sua ex. Per farle ancora più male ha pensato bene di diffondere le foto della violenza spedendole in chat ai suoi amici.

Si è concluso in queste ore l'incubo di una madre casertana, colpevole solo di aver lasciato l'uomo. Non lo amava più e aveva scelto di scrivere la parola «fine» su quella relazione.

Ma lui non aveva voluto accettare. Aveva preso il distacco come un affronto personale e aveva deciso di rendere la vita impossibile alla donna.

La fine della loro storia risale allo scorso inverno. Ma lui non voleva troncare e ha provato a convincerla fino allo sfinimento. Lei non ha ceduto, così l'imprenditore è passato alle maniere forti. Un vero e proprio stalkeraggio, come hanno accertato gli investigatori, coordinati dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, diretta da Maria Antonietta Troncone.

Ha minacciato la ex di rendere pubblici alcuni scatti intimi. Poi è arrivato a picchiarla e l'ha costretta a fare sesso con lui e, quando lei si è rifiutata, l'ha stuprata senza pietà.

Poi ha diffuso ugualmente le immagini. Le ha inviate ai suoi conoscenti e gli inquirenti dovranno scoprire se sono rimaste sui telefonini oppure sono finite in rete.

A marzo la poveretta non ce l'ha fatta più e ha denunciato il suo calvario ai carabinieri della tenenza di Caivano, che hanno fatto scattare la manette ai polsi dell'uomo, ora rinchiuso nel carcere di Poggioreale, accusato di violenza sessuale, estorsione e stalking.

Proprio in questi giorni in Parlamento si sta discutendo una legge ad hoc per punire chi diffonde immagini private dal contenuto sessualmente esplicito e anche chi le detiene. Il Revenge Porn, «nuova» ritorsione strettamente legata al web e che presto configurerà un reato specifico, si è diffusa negli ultimi anni e consiste nella pubblicazione, effettuata o minacciata, di immagini e video intimi di una persona contro il suo consenso; di solito la «porno vendetta» è messa in atto da persone legate alla vittima da rapporti sentimentali o che vogliono punirla per la fine della relazione.

Presto configurerà un reato specifico.

La questione ha preso il via dopo il caso di Tiziana Cantone, la ragazza di Pomigliano d'Arco suicida quando nei siti sono stati messi filmati di lei mentre faceva sesso, con tanto di nome e cognome. Le immagini della ragazza, che aveva trent'anni ed è stata trovata esanime nella cantina di casa, ancora sono in Rete, anche se il suo nome non compare più.

Ma l'offesa non è ancora stata lavata.

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