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Vitalizi, scontro Pd-M5s: reciproche accuse di ostruzionismo

Alla Camera, dove si discute sulla legge taglia-vitalizi, 5 stelle e democratici si accusano a vicenda di ostruzionismo. Toninelli (M5s): "No al rinvio a settembre"

Vitalizi, scontro Pd-M5s: reciproche accuse di ostruzionismo

È scontro in aula alla Camera tra M5S e Pd sui tempi per l'approvazione della proposta di legge a firma Richetti per tagliare vitalizi. Il deputato 5 Stelle, Danilo Toninelli, ha accusato il Pd e anche i deputati di altri gruppi di essere "conniventi con il Partito democratico", di fare "ostruzionismo" e di "violare così l'accordo che diceva che oggi entro le 14 la proposta di legge sui vitalizi sarebbe stata legge. Mi pare che l'accordo sia stato violato" ha sostenuto Toninelli. "Il Movimento 5 Stelle vuole votare oggi e noi siamo disposti a votare anche di notte".

Il capogruppo dei grillini alla Camera ha aggiunto: "Siamo disponibili a non intervenire più, nemmeno in dichiarazione di voto finale, pur di approvare questo provvedimento. Chiediamo che sia convocata una conferenza dei capigruppo".

Poi il lapsus: "Questa è la volontà del Partito democratico... no, del Movimento 5 Stelle, è un grosso lapsus il mio. Noi vogliamo approvarlo entro oggi o entro la settimana. Non permetteremo mai che venga rinviata a settembre".

Accusato di dilatare i tempi di approvazione della proposta di legge per ottenere il rinvio a settembre, il Partito democratico - per bocca del capogrupo Ettore Rosato - ha risposto piccato: "La faccia tosta deve avere una certa dimensione sennò diventa imbarazzante... Stamattina sono stati i deputati M5S ad intervenire in continuazione e ora questo intervento di Toninelli, quando tutti stanno intervenendo sugli emendamenti, riapre il dibattito... Siete voi che non volete votarlo. Noi vogliamo votarlo entro oggi", le parole di Rosato.

Anche il capogruppo della Lega Nord, Massimiliano Fedriga, ha spiegato la volontà di voler approvare entro oggi la pdl Richetti: "Per questo noi siamo disponibili a soprassedere al question time per approvare il provvedimento entro le 16".

La presidente di turno, Marina Sereni, ha spiegato che la presidenza sta riflettendo sull'eventualità di convocare una conferenza dei capigruppo come chiesto da Toninelli e ha aggiunto: "Ci sono ancora 25 votazioni e poi gli ordini del giorno e la presidenza - ha ricordato - non può che garantire che tutti i gruppi abbiano tempo per le dichiarazioni di voto".

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