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Vito Bardi: "La sinistra ha fatto a pezzi la Basilicata"

Vito Bardi: "La sinistra ha fatto a pezzi la Basilicata"

Forse uno dei più giovani ad intraprendere la carriera militare, visto che ad appena 16 anni, era il 1967, entrò alla scuola militare «Nunziatella». Oggi, che ne ha 68, 4 lauree, un master e svariati incarichi di comando, ha deciso di mettere la sua lunga esperienza nella Guardia di Finanza al servizio della comunità. Il generale di Corpo d'Armata (in congedo) Vito Bardi, potentino di origine, sposato con due figli, è il candidato del centrodestra a governatore della Basilicata.
Generale, a lei che ha girato tutta Italia, le diranno che uno che ha sempre vissuto fuori dalla Basilicata non possa governarla. «Me l'hanno già detto».
E cos'ha risposto?

«Che visto come è stata governata fino a oggi meglio che ora venga uno da fuori».

Salvini cosa le ha detto?
«È stato molto cordiale, mi ha detto che pensa che sicuramente potrò far bene».

E Berlusconi?
«Ha esaminato a fondo il mio profilo e mi ha detto che era quello giusto per affrontare quest'avventura in una terra complessa governata dalla sinistra da 30 anni».

Dal 4 marzo dello scorso anno ad oggi il centrodestra ha vinto ovunque si sia votato. Ci sono buone speranze anche per lei allora.
«Questa è una regione più difficile delle altre, ma ce la mettiamo tutta».

Come fa a sapere che è stata governata male?
«Me lo raccontano gli amici e i cittadini, è difficile vivere qui. Per questo ho accettato l'incarico, per aiutarli».

Quali difficoltà ci sono?
«I giovani scappano, il turismo non si sviluppa, l'economia non cresce, non c'è lavoro».

Peggio di come ha fatto Pittella (Pd) sarà difficile fare.
«Ci vogliono le professionalità giuste, gente competente e preparata».

Ci dica i bisogni urgenti.
«Soprattutto infrastrutturali. A parte le strade e le ferrovie qui non esiste un vero aeroporto. Va rilanciato subito lo scalo di Pisticci».

E poi?
«Defiscalizzazione per le aziende per creare occupazione. I giovani vanno via perché non trovano lavoro e la popolazione invecchia. Si potrebbero creare degli hub, tipo la Apple in Campania, per far sì che i cervelli rimangano sul territorio. Dobbiamo creare progettualità a medio e lungo termine».

L'immigrazione potrebbe essere una risorsa?
«Lo spopolamento si combatte con le politiche per il lavoro, non con gli stranieri. Detto questo, qui sono benvenuti tutti, purché siano persone perbene».

Ma in Basilicata avete anche il petrolio...
«Sì, ma bisogna far sì che diventi un'opportunità per i cittadini lucani non solo per le compagnie petrolifere».

Quelle compagnie però ultimamente hanno versato nelle casse della Regione 2,2 miliardi di royalties.
«È vero, ma se quel denaro viene utilizzato per la spesa corrente non si dà beneficio alla collettività e io voglio arrivare a questo».

Che rapporto instaurerà con i grandi gruppi?
«Prima voglio verificare bene i conti, vedere quelle che sono state le attività svolte».

E il turismo?
«In questi anni non è stato valorizzato. È necessario creare un brand Basilicata, per la valorizzazione dei nostri prodotti nel mondo».

Matera è un buon veicolo.
«Sì, ma non deve essere un fenomeno circoscritto al 2019, ci vuole continuità».

Lei vive a Potenza?
«Fino ad oggi a Napoli ma ho una casa a Potenza».

E tifa Potenza?
«No, Napoli, ma ho sempre seguito il Potenza. Tanto una è in serie A e l'altra in C...

non si danno fastidio».

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