Politica

Le vittime in Italia Gentiloni assicura sostegno ai familiari

Matteo Basile

Un film già visto. Tante, troppe volte. Un aereo che atterra, una composta fila di persone in attesa. Le autorità schierate. Poi la benedizione delle bare e il tristissimo corteo di familiari e amici che vogliono dare l'ultimo saluto ai propri cari. Non c'è lieto fine in questo film ma solo il dolore di chi è costretto a vedere le persone amate rientrare in Italia dentro una bara.

Adele Puglisi, Marco Tondat, Claudia Maria D'Antona, Nadia Benedetti, Vincenzo D'Allestro, Maria Rivoli, Cristian Rossi, Claudio Cappelli e Simona Monti, vittime dell'attacco terroristico di venerdì sera a Dacca, in Bangladesh, sono rientrati in patria poco dopo le 19 a bordo di un Boeing 767 atterrato a Ciampino. Un dolore composto quello che ha accompagnato l'ultimo viaggio di chi ha perso la vita senza un senso. Le bare coperte dalla bandiera tricolore sono state fatte uscire dall'aereo dell'aeronautica militare una per una, per poi essere portate a spalla sui carri funebri.

Ad accogliere i feretri il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha deciso di interrompere la visita istituzionale in America Latina proprio per essere presente. In una saletta dell'aeroporto di Ciampino ha incontrato i parenti delle vittime, circa 50 persone che il capo dello Stato ha voluto vedere da solo, lontano anche dai più stretti collaboratori. Presente anche il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni e il vice ministro Mario Giro. «Ho preso con il presidente Mattarella l'impegno a nome del governo ad assicurare che i benefici previsti dalla legge per le vittime del terrorismo si applichino ai nostri caduti all'estero. È un impegno doveroso di fronte a episodi come quello della strage di Dacca», ha detto il ministro Gentiloni.

A bordo pista, ad attendere la cerimonia, anche Gianni Boschetti, l'unico sopravvissuto della strage in cui ha perso la vita la moglie. «Sono rimasto nascosto tra le foglie per quasi sette ore - ha raccontato ai giornalisti- Sentivo gli spari, mitra e pistole, non sapevo cosa fare».

Terminata la cerimonia, in cui sono state benedette le bare, i feretri sono stati trasportati all'istituto di medicina legale dell'ospedale Gemelli di Roma dove verranno eseguite le autopsie di rito. Dopo gli esami i corpi saranno restituiti alle famiglie per i funerali che si terranno nei luoghi di origine delle vittime e, salvo diverse indicazioni, si terranno in forma privata.

Intanto, in mattinata, le salme dei sette giapponesi morti durante l'attacco terrorista nel ristorante di Dacca sono arrivate in Giappone con i familiari.

Un aereo delle Forze di autodifesa dell'esercito è atterrato in un aeroporto di Tokyo, dove il ministro degli Esteri, Fumio Kishida, e il viceministro, Koichi Hagiuda, hanno deposto una corona di fiori sulle bare e hanno osservato un minuto di silenzio.

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