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Voto choc a Brescia: il pakistano col fucile in consiglio di zona

Eletto Talat Chaudhry. In foto imbraccia un kalashnikov: «Non sono un terrorista»

Talat Chaudhry Doga in una foto su Facebook
Talat Chaudhry Doga in una foto su Facebook

Alla fine il candidato col mitra è stato eletto. Talat Chaudhry è a tutti gli effetti un consigliere del quartiere Porta Cremona, a Brescia. Preferenze non ne ha ottenute poi molte, solo 67, ma d'altra parte ha votato solo un bresciano su dieci e quei voti gli sono bastate a fari eleggere, nonostante contro di lui si fossero pronunciati un po' tutti, il centrodestra ma anche il sindaco, Emilio Del Bono, che dell'accoglienza, a Brescia, ha fatto una bandiera. Il Bresciano è una provincia a fortissima immigrazione, in cui vivono 13mila pakistani sui 38mila residenti in Lombardia. E Talat Chaudhry Sultan Tas, cittadinanza italiana, ha origini pakistane. E anzi proprio con un ritorno in patria veva spiegato quella foto, ben visibile sul suo profilo facebook, che aveva fatto inorridire un po' tutti. «È stata scattata cinque anni fa in occasione del matrimonio di mio fratello in Pakistan. Non sono un terrorista - aveva detto - e l'arma mi serviva per difendermi dai ladri».

Forza Italia e Lega, ai primi di novembre, avevano protestato vivacemente e lo stesso sindaco aveva chiesto che l'uomo fosse escluso dalla competizione elettorale. Dopo la sospensione, però, la commissione comunale aveva emesso il verdetto favorevole alla sua presenza nelle liste elettorali.

L'esito della vicenda, però, non è un lieto fine. Non per la consigliera regionale Viviana Beccalossi, che insieme all'attuale assessore regionale (ed ex vicesindaco) Fabio Rolfi (Lega) aveva chiesto provvedimenti. «Ha avuto il suo quarto d'ora di celebrità' grazie alle foto in cui appariva sorridente imbracciando un kalashnikov - ha detto ieri Beccalossi, peraltro artefice della nota legge lombarda anti-moschee - ma resto convinta che se questo signore avesse almeno un po' di dignità dovrebbe dimettersi ancora prima di insediarsi. «A Brescia ha proseguito l'ex assessore Beccalossi, oggi nel Grupo misto - siamo messi proprio bene. Con buona pace di chi ha scritto un regolamento comunale a dir poco discutibile. Se questo è il modello di integrazione e di società multirazziale della sinistra, voglio scendere subito da questo treno». «Anche il sindaco Del Bono ha concluso la bresciana Beccalossi - dovrebbe riflettere sulla debolezza della sua azione. Aveva promesso di battersi per far ritirare la candidatura ma non è nemmeno riuscito a convincere la commissione elettorale.

C'è da augurarsi che almeno chieda a questo suo nuovo interlocutore di presentarsi disarmato agli appuntamenti ufficiali».

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