Cronache

Il "vu cumprà" difeso dai bagnanti

In spiaggia in Sardegna un gruppo aggredisce il senegalese, la folla gli fa da scudo

Il "vu cumprà" difeso dai bagnanti

Un episodio che dovrebbe far riflettere, quello accaduto ieri su una spiaggia di Cagliari. A Poetto, in un pomeriggio balneare come tanti, un gruppo di turisti campani ha iniziato a urlare contro un ambulante senegalese, pare per una lite sulla merce. In breve tempo il clima sulla spiaggia si è infuocato sotto gli occhi attoniti dei presenti e la tensione è aumentata al punto che gli aggressori - una decina di uomini sulla cinquantina - avrebbero scardinato i manici degli ombrelloni tentando di usarli contro l'ambulante.

La situazione ha rischiato di degenerare, ma è stato l'intervento di una trentina di bagnanti sardi a scongiurare il peggio. Unapiccola folla ha infatti fatto cordone intorno al giovanissimo senegalese, impedendo il pestaggio. Dopo l'intervento del folto gruppo autoctono, il piccolo assembramento di turisti è fuggito, prima che sul posto arrivasse una pattuglia della Polizia chiamata proprio dai testimoni che avevano assistito al tentativo di aggressione. «Non è un Paese per razzisti», verrebbe da dire scimmiottando il titolo di un noto film dei fratelli Coen. Questo episodio da solo potrebbe forse smentire le frequenti teorie secondo le quali la cultura del razzismo apparterrebbe agli italiani e alla italica concezione dell'«altro».

La spiaggia di Poetto, invece, è probabilmente proprio lo specchio del nostro Paese. Di fronte ad un manipolo di sbandati dediti alla violenza - fisica e verbale - esiste invece una maggioranza silenziosa di cittadini disposta ad esporsi in prima persone anche per difendere uno sconosciuto, di fronte ad un pericolo imminente. Il razzismo è altra cosa, diceva qualcuno. Uno dei concetti chiave che chiariscono il pregiudizio razziale ce lo offre un vecchio studioso, John Dollard. Secondo lo psicologo, il modello sociale del razzismo isola nella società un gruppo detestato contro il quale riversare l'ostilità. E tale rappresentazione, ad oggi, non sembra certo appartenere al nostro Paese in forma diffusa. Piuttosto, invece, sembra di assistere ad aggressioni generalizzate, legate alle frustrazioni di gruppi minoritari, che riconoscono senza difficoltà coloro verso i quali risulta facile provare disprezzo. D'altronde, soltanto quattro giorni fa un episodio simile era accaduto su una spiaggia di Gaeta, in provincia di Latina. In quella occasione, sulla spiaggia dell'Arenauta alcuni ragazzi si sarebbero avvicinati ad un ambulante, anch'esso di nazionalità senegalese, con il proposito di comprare un pallone, ma poi si sarebbero rifiutati di pagare la merce. A quel punto, di fronte alle proteste del venditore, i giovani avrebbero aggredito brutalmente l'uomo. Anche sul litorale laziale tutto è avvenuto sotto gli occhi dei primi bagnanti che in quel momento cominciavano a popolare la spiaggia e che, pur non riuscendo a intervenire in tempo, hanno subito lanciato l'allarme.

Il giovane aggredito è stato medicato con alcuni punti di sutura sulla ferita, mentre i carabinieri hanno ascoltato alcuni testimoni per ricostruire quanto accaduto e rintracciare i responsabili che si sono dati alla fuga.

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