Cronache

Weekend di sole e partita al Mondiale Ma nei pub di Londra è finita la birra

«Manca l'anidride carbonica». A rischio anche la produzione di carne

Weekend di sole e partita al Mondiale Ma nei pub di Londra è finita la birra

Domenica di riposo, sole e nazionale da guardare in tv. E sul tavolo? Acqua. Sembra uno scherzo, ma gli inglesi non hanno nessuna voglia di riderci su: nel Regno Unito la birra sta finendo. Così come a rischio è la produzione di carne. Per qualche settimana dovranno dire addio, oltre alle «bionde», anche al pollo fritto e alle grigliate. Proprio adesso, con i barbecue estivi che impazzano e i Mondiali da seguire con gli amici. Tutto questo perché Londra sta affrontando «la peggior crisi di anidride carbonica degli ultimi decenni», come scrive il Daily Mail.

Il tempismo non poteva essere peggiore: la situazione non dovrebbe migliorare prima di luglio. I birrifici inglesi ne stanno già risentendo (la birra alla spina deve essere gassata per poter essere spillata), così come i produttori di carne, a cui la CO2 serve sia per la macellazione sia per mantenere freschi i prodotti finiti. Il problema è che l'anidride carbonica viene derivata principalmente dall'ammoniaca, la cui produzione però sta subendo un forte rallentamento a causa del crollo del prezzo sui mercati globali, motivo per cui viene sempre di più acquistata all'estero con un conseguente calo della domanda e dell'offerta in patria.

«C'è una buona probabilità che alcune bevande non saranno disponibili per un po' - hanno spiegato i titolari di Wetherspoons, catena che conta un migliaio di pub in Gran Bretagna, al quotidiano britannico Guardian -. Siamo consapevoli della situazione e stiamo lavorando con i fornitori per minimizzare le interruzioni, ma il problema c'è e colpirà tutti i bar e i locali». Beavertown, storico birrificio inglese, ha comunicato di avere scorte fino alla metà della prossima settimana, ma poi sarà probabilmente costretto a fermare la produzione di spine.

Ma non solo per quanto riguarda le bevande si prospettano tempi duri per gli inglesi: anche la produzione di carne, pollame soprattutto, è a rischio. A maggior ragione dato che il 90% del pollo venduto nei supermercati è prodotto nel Regno Unito. Il British Poultry Council, che rappresenta il settore, è in «trattative urgenti» con il governo per assicurare rifornimenti di anidride carbonica e scongiurare il rischio di stop della produzione. Ma niente è stato ancora risolto.

Ai britannici non resta che sperare nella vittoria di domenica in Russia, perché potrebbe esserci ben poco con cui consolarsi.

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