Roma

Poliziotti travestiti da passeggeri e telecamere per acciuffare i ladri

Qualche giorno fa, quando sono scattate le manette per l’ennesima banda di borseggiatori - due sudamericani travestiti da preti che all’aeroporto di Fiumicino avevano già puntato il lussuoso set di valigie da derubare a un passeggero in partenza per Dubai - è esploso un lungo applauso da parte di almeno un centinaio di viaggiatori che si trovavano nel bel mezzo della scena. Da qualche mese il fenomeno dei borseggi nello scalo romano sta creando seri problemi ai passeggeri, a cui vengono sottratte borse, valigie spesso contenenti soldi e altri oggetti preziosi. Bande di sudamericani, albanesi e kosovari specializzate, con metodi da fare invidia a un agente segreto, proprio nei borseggi nei luoghi affollatissimi. I furti da un po’ si susseguono a un ritmo impressionante, anche più volte al giorno, al punto tale che la polizia dello scalo romano, coordinata dal sostituto commissario Elio Sorrentino, è stata costretta a sguinzagliare diverse pattuglie di investigatori. Camuffati tra i passeggeri, gli agenti, grazie anche al supporto delle centinaia di telecamere disseminate ovunque e collegate con la sala operativa della Polaria, il più delle volte riescono ad acciuffare i «topi» da valigia. Cinque di loro quelli arrestati ultimamente, tra cui due kosovari, Elami Lapastica e Besnik Berisha, trovati con falsi documenti bulgari, e tre messicani, questi ultimi bloccati in flagranza mentre tentavano di rubare bagaglio e borsello rispettivamente ad un viaggiatore bengalese ed a una passeggera russa. A giudicare dalle immagini registrate dalle potenti telecamere, però, questi balordi non scherzano. E non di rado, nonostante i severi controlli, riescono a farla franca. Come i due sudamericani che nonostante siano stati immortalati dalle telecamere mentre erano in azione, sono riusciti a sottrarre a un missionario del Camerun una 24ore contenente oltre 20mila euro e la preziosa traduzione in italiano di un manoscritto religioso camerunense. Peggio è andata alla facoltosa moglie di un noto imprenditore di Torino, alla quale in un batter di ciglia è stata rubata la borsa con gioielli e valori per circa 50mila euro. Un fenomeno, quello dei furti nello scalo, che la Polaria cerca come pùò di arginare.

Nel bilancio delle ultime attività della polizia aeroportuale - tracciato dal primo dirigente reggente della quinta zona della polizia di frontiera, Antonio del Greco e dal dirigente Giovanni Siggillino - ci sono 15 arresti e 11 denunce per vari reati che vanno dal favoreggiamento all’immigrazione clandestina, al traffico di droga fino al borseggio.

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