Roma

Polverini «mette a dieta» la Regione

Signori si taglia. Già, ci voleva proprio una drastica cura dimagrante per la pingue macchina regionale che, semplificando e razionalizzando l’organizzazione amministrativa, tendesse a un notevole contenimento dei costi e quindi alla riduzione della spesa pubblica. Così la presidente Polverini vestendo i panni della “dietologa” assieme a quelli di un’assennata risparmiatrice ha compilato una serie di misure taglia-sprechi che seguono i primi provvedimenti emanati due mesi fa per ridurre del 10 per cento netto gli emolumenti di capo e vicecapo di gabinetto, del segretario generale nonché responsabili delle strutture del segretariato, e diretti a ridurre benefit, consulenze, spese di rappresentanza, di comunicazione assieme all'utilizzo delle auto blu. Ma anche a ridurre i componenti nei consigli di amministrazione di tutte le società regionali.
Lo spirito del provvedimento per la governatrice si snoda «in ossequio ai principi di efficacia, efficienza ed economicità dell’azione amministrativa e coinvolge l’intera amministrazione regionale». Vale a dire che investirà assessorati e dipartimenti, a partire da quello organizzativo di Giunta che con la legge sull’assestamento di bilancio passerà da 4 a 2, ma anche i tanti enti. Questi ultimi assieme alle agenzie regionali e alle società in house saranno tenuti a presentare, entro tre mesi, appositi piani operativi per dare attuazione al programma di riduzione e riqualificazione della spesa pubblica regionale. In contemporanea si provvederà sia in Giunta che in Consiglio anche a una ricognizione del personale e delle professionalità per eliminare eventuali sovrapposizioni di ruoli. Tuttavia tra le misure di risparmio messe in campo quella che salta maggiormente agli occhi è «l’elaborazione di un piano di razionalizzazione, riduzione e riorganizzazione delle società regionali, comunque denominate e costituite, partecipate e/o in house, anche prevedendo - si legge nel testo del provvedimento di Giunta - la diminuzione del numero dei componenti dei consigli di amministrazione delle società che dovrà essere limitato a un numero massimo di cinque consiglieri per le società per le quali è previsto attualmente un numero superiore a sette componenti e a tre consiglieri per i consigli di amministrazione di tutte le altre società».
Così facendo si risparmieranno fior di quattrini per gli stipendi dei vertici aziendali che invece potranno essere investiti per le finalità specifiche di questi organismi. A completare la stretta anche l’elaborazione di un regolamento per le auto di rappresentanza, quelle di servizio e ulteriori benefit destinati ai vertici politici. Per la Polverini l’utilizzo delle cosiddette auto blu dev’essere solo per i fini istituzionali. L’entità del risparmio che verrà fuori dall’applicazione di queste misure la governatrice non l’ha voluto quantificare anche se si augura che anche lo stesso parlamentino regionale adotti le medesime scelte.

Certo è che se nei cinque anni di giunta Marrazzo si fosse dato vita almeno alla metà delle riduzioni di spesa adottate in questi tre mesi a guida Polverini i debiti del Lazio non avrebbero svettato così in alto.

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