Roma

Posti in piedi al liceo Orazio, studenti come nomadi

Una situazione assurda da tempo denunciata senza ottenere risposta da Comune e Provincia

Luca Rocca

Si fanno chiamare «i nomadi del liceo Orazio» e mai nome fu più azzeccato. Il liceo Orazio è lo storico istituto del quartiere Talenti che accoglie molta parte degli studenti del IV municipio, ma non solo, visto che molti allievi delle zone extra urbane lo scelgono di frequente. Insomma, un liceo rinomato e che funziona. Ebbene, da più di un anno, nove delle sue classi sono costrette alla cosiddetta «rotazione»: sarebbe a dire che ogni ora gli studenti vengono spostati in quelle classi occupate da altri alunni che in quel momento sono impegnati nell’ora di educazione fisica. Finita la ginnastica ci si sposta di nuovo.
Una situazione quanto meno assurda che viene da tempo denunciata senza ottenere alcuna risposta dalle istituzioni competenti. Negli ultimi anni, proprio a causa dell’aumento delle iscrizioni, al liceo è stata affiancata una succursale, ma le cose sono destinate a peggiorare perché quest’anno le preiscrizioni sono aumentate, ciò vuol dire che l’anno prossimo le classi costrette alla «rotazione» saranno molte più di nove. Del problema, ovviamente, sono stati investiti gli organi competenti del quarto municipio, del comune e della provincia, ma il «nomadismo» continua. Eppure gli studenti chiedono una cosa molto semplice, e cioè che venga loro assegnata una nuova succursale. E non c’è nemmeno bisogno di tanta fantasia per individuarla, visto che i ragazzi hanno suggerito di sfruttare i locali della scuola media «Menenio Agrippa», abbandonati da oltre un decennio. Sia l’interrogazione presentata al IV municipio nel dicembre scorso da Giuseppe Sorrenti, esponente di An, sia quella presentata in Consiglio comunale dal consigliere Marco Marsilio, sempre di An, non avevano fino a ieri ricevuto l’attenzione che meritavano. Solo ieri, infatti, il IV municipio si è deciso ad approvare un ordine del giorno finalizzato all’assegnazione proprio del «Menenio Agrippa» all’Orazio come succursale, come inutilmente chiesto dagli studenti per un anno. Il tutto alla presenza di circa 200 tra studenti, genitori e professori e col voto determinante della CdL. C’è forse una spiegazione all’imperdonabile ritardo della decisione, almeno a sentire i ragazzi dell’Orazio. Il problema, infatti, è che ad impegnarsi per la risoluzione del problema sono stati anche alcuni studenti appartenenti ad «Azione Giovani», e probabilmente questo ha dato un certo fastidio alle autorità competenti, tutte di colore politico opposto. Gli studenti raccontano persino che uno di questi ragazzi, una volta ottenuto un loro rappresentante nel «Consiglio di istituto e la Consulta provinciale» e dopo aver posto il problema, è stato costretto a dimettersi.

Inoltre, quando «Azione Giovani» ha dato una mano agli studenti nella raccolta delle firme per una petizione popolare, in molti li hanno accusati di strumentalizzare il problema.

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