Politica

A pranzo col cadavere «dimenticato» in corsia

TorinoPazienti parcheggiati nei corridoi, abbandonati giorni e giorni su una barella in attesa che si liberi un posto letto nei reparti. Pazienti che muoiono nei corridoi e vengono lasciati per ore alla veglia dei parenti, mentre attorno gli infermieri servono il pranzo ai degenti. Scene, queste, alle quali nessuno crederebbe, se non fosse che gli uomini del Nas di Torino le hanno osservate con i propri occhi. Tutto ciò, e altro ancora, succede al pronto soccorso dell'ospedale di Chivasso, da mesi al centro di polemiche proprio per le carenze gestionali. Decine le lettere di protesta finite sui giornali locali, segnalazioni che hanno spinto i militari del Nas a fare, una settimana fa, un'ispezione.
Il quadro emerso è a dir poco agghiacciante. Quando i Nas hanno iniziato il loro giro di controllo si sono accorti che c'erano 21 pazienti che avrebbero dovuto trovarsi nei reparti di Neurologia e medicina generali e invece erano stipati sulle barelle negli angusti corridoi del pronto soccorso. E tra quei pazienti c'era anche un morto, una donna di 97 anni deceduta già da qualche ora. Attorno alla sua barella c'era un capannello di parenti che la piangeva in attesa dell'arrivo dei necrofori, mentre gli infermieri passavano a distribuire il pranzo agli altri degenti.
Apice del degrado. A coloro che vengono ricoverati nei corridoi del pronto soccorso, invece che nei reparti, viene negata ogni tipo di privacy, non c'è distinzione tra uomini e donne e neanche tra le patologie. Il tutto aggravato dal fatto che l'ingresso dell'ospedale rappresenta anche la sala d'attesa del pronto soccorso. Dal canto loro i Nas, una volta constatate le criticità, si sono limitati a parlare con la direzione del nosocomio e far presente che è stata riscontrata una situazione insostenibile, alla quale si deve porre rimedio. Ed è per questo motivo che i carabinieri si sono riservati di tornare per un nuovo sopralluogo fra un mese e a quel punto, se la situazione non sarà cambiata, potrebbero scattare le prime denunce alla procura. I vertici dell'Asl To4, invece, sottolineano che i problemi sono noti da tempo.
«Siamo di fronte a problemi strutturali - precisa il direttore sanitario dell'Asl To4, Massimo Uberti -. L'ospedale di Chivasso ha 220 posti letto per un'utenza di 200mila persone. È evidente che sono pochi, per questo sono in fase di appalto i lavori di ampliamento del nosocomio. I lavori dovrebbero partire a fine anno. Ma è una soluzione nel lungo periodo.

Stiamo già facendo tutto ciò che è in nostro potere per arginare il sovraffollamento».

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