Roma

La Prateria dei miracoli

Fabrizio Micheli

Sembra di stare in Borgogna. Un ristorante di campagna, sulle rive dell’Aniene, che qui scorre ancora limpido, dove si mangia, sotto una teoria di salici selvatici. Siamo alle porte di Subiaco, in una zona ancora poco battuta dai pendolari del fine settimana, punteggiata da borghi medievali e castelli. A pochi metri dal cartello d’inizio città ecco La Prateria, ristorante a conduzione familiare che non è solo ambiente ma anche buona cucina. Buona e onesta, fatta di ingredienti che arrivano dai produttori della zona, quando non direttamente dall’orto di casa, giusto dietro il ristorante. Le verdure e le fragole, vengono proprio da qui, ed è molto istruttivo confrontare il sapore della fragola «ruspante» con quella «in batteria» che siamo abituati a conoscere. Ma questa è anche zona di funghi. Con le piogge di questo imprevedibile giugno è possibile trovarne di freschi, altrimenti quelli surgelati in casa fanno lo stesso una buona figura. Non solo nelle paste tirate a mano (strozzapreti, fettuccine e altro) ma anche rosolati in padella con una leggera toccata di aglio e peperoncino. Fra i secondi, le magnifiche trote dell’Aniene, solo di allevamenti locali e a volte anche selvagge, pescate all’amo da Luigi, il patron. Oppure le ottime carni alla brace, che non hanno fatto molta strada (e si sente), da accompagnare con superbe patate al forno o con cicoria fragrante di orto.

Si beve un rosso casalingo che si accompagna benissimo con le ciambelline, autoctone anch’esse, che si possono portare a casa in sacchetti col fiocco. Il tutto per non più di 20 euro!

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