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Premio Nobel a Obama, condanna dei talebani Il Papa: "Apprezzabili gli sforzi per la pace"

Berlusconi: "Si tratta di un investimento per il futuro". Commenti ottimistici dal Medio Oriente. Ahmadinejad: "Dovrebbe incoraggiare Obama a porre fine all’ingiustizia nel mondo". Sarkozy: "Usa tornano nel cuore dei popoli". El Baradei: "Nessuno merita più di lui"

Premio Nobel a Obama, condanna dei talebani 
Il Papa: "Apprezzabili gli sforzi per la pace"

Milano - Il premio Nobel per la pace "dovrebbe incoraggiare Barack Obama a porre fine all’ingiustizia nel mondo". L’opinione è di un consigliere del presidente iraniano Ahmadinejad. Commenti ottimistici dal Medio Oriente: il ministro della Difesa israeliano Barak ha detto che il suo Paese "sostiene in pieno la iniziativa di pace di Obama" e il negoziatore palestinese Erekat spera che "Obama sia in grado di raggiungere la pace" nell’area. Condanna, invece, dai talebani in Afghanistan.

Papa: "Apprezzo gli sforzi per la pace" "Anche il Pontefice ha ringraziato il presidente per i suoi sforzi a favore della pace", ha commentato il nuovo ambasciatore degli Stati Uniti presso la Santa Sede, Miguel H. Diaz. "Siamo lieti per questo importantissimo onore", ha quindi affermato Diaz ai microfoni di Radio vaticana. "Al presidente sono stati riconosciuti gli sforzi di costruire la comprensione tra i popoli, come aveva già manifestato nel discorso al mondo musulmano al Cairo, nel corso dei suoi viaggi e in altri discorsi e iniziative. Credo che il Comitato abbia riconosciuto il suo impegno per l'eliminazione delle armi nucleari. Vorrei dire anche - prosegue il rappresentante di Washington al Palazzo apostolico - che nel colloquio che ho avuto venerdì scorso con il Santo Padre Benedetto XVI, anche il Pontefice ha ringraziato il presidente per i suoi sforzi a favore della pace. Questo Premio è per noi una grandissima opportunità di continuare il lavoro per la costruzione di un mondo e di un'umanità migliori". "Credo che per la Santa Sede  l'abolizione delle armi nucleari sia una sfida per la quale dobbiamo lavorare insieme - ha proseguito Diaz - come ambasciatore degli Stati Uniti mi sento profondamente onorato che sia stato conferito al presidente Obama e speriamo che questo riconoscimento ci sostenga nel nostro impegno per la collaborazione tra i popoli e con tutte le persone di buona volontà, affinché con le parole e con le azioni si riesca ad abolire le armi nucleari".

Walesa: troppo presto L’assegnazione del Nobel è stata definita affrettata dal vincitore del premio nel 1983, l’ex presidente polacco Lech Walesa che non ha nascosto il suo stupore. "Chi? Obama? Così presto? Troppo presto! Non ha avuto tempo di fare alcunché. Per il momento ha solo fatto delle proposte. A volte - ha poi proseguito - il comitato dà il suo premio per incoraggiare un’azione responsabile. Allora diamogli una chance, a Obama".

Le congratulazioni dell'Italia "L’attribuzione del premio Nobel per la pace è un giusto riconoscimento al tuo lavoro per il rilancio di una politica di cooperazione fra i popoli". Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, commenta così la decisione del comitato svedese e riferisce di un "applauso convinto" tributato dal consiglio di ministri appena appresa la notizia. Anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato al presidente Obama un messaggio in cui esprime le sue "più calorose congratulazioni per il Premio Nobel per la pace che lei ha meritato per la sua visione innovativa e lungimirante dei problemi della pace e della cooperazione internazionale".

Sarkozy: Usa nel cuore dei popoli Il presidente francese Nicolas Sarkozy si è detto felice per il premio assegnato a Obama. "In questo modo - ha aggiunto - gli Stati Uniti tornano nel cuore dei popoli". 

El Baradei: nessuno merita più di lui  Il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’Energia atomica Mohamed ElBaradei si è detto "assolutamente felice", aggiungendo di non riuscire a immaginare "qualcuno che oggi meriti di più questo onore". "In meno di un anno", ha ricordato il direttore dell’Aiea, "ha trasformato il modo in cui guardiamo a noi stessi e il mondo in cui viviamo ed ha riacceso la speranza di un mondo in pace con sé stesso".

Barroso: è un incoraggiamento Il premio Nobel al presidente americano è un "incoraggiamento ad impegnarsi per tutti coloro che possono contribuire a raggiungere un mondo più sicuro". Così il presidente della Commissione Ue Josè Manuel Durao Barroso. 

Ban Ki-moon: nuovo spirito di dialogo Secondo il segretario generale dell'Onu il presidente americano "incarna un nuovo spirito di dialogo e di impegno personale sui più grandi problemi mondiali come il riscaldamento climatico, il disarmo nucleare e una grande varietà di minacce alla pace e alla sicurezza internazionale". 

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