Cronaca locale

Presi a Ostia i killer del cileno Il più giovane ha solo sedici anni

È durata cinque giorni la fuga degli assassini del giovane cileno, accoltellato lunedì sera in via Padova. La squadra mobile ha infatti arrestato a Ostia due connazionali della vittima, di 35 e 16 anni, pronti a spiccare il volo per qualche altro Paese dove poter far perdere le proprie tracce. Il più «vecchio» dei due comunque nel frattempo non era rimasto con le mani in mano: giovedì aveva tentato di svaligiare una villetta a Roma ma è stato bloccato dai carabinieri. Arresto convalidato il giorno dopo dal magistrato che poi lo ha scarcerato, libero di tornare a delinquere e magari a uccidere.
Ancora incerto invece il movente del delitto, che comunque dovrebbe essere arrivato al termine di una rissa tra comuni ladruncoli, forse per la spartizione del bottino, forse per qualche sgarro. Sia gli assassini che la vittima, Carlo Jean Ronald Fernandez Moya, 22 anni, avevano infatti una discreta sfilza di precedenti di reati contro il patrimonio. Verso le 20.30 di lunedì vengono notati da una pattuglia della polizia discutere animatamente all’angolo tra via Padova e via Prinetti. Alla vista della volante scappano, due da una parte, uno dall’altra. Il capopattuglia insegue il fuggitivo solitario ma, appena lo raggiunge, questi si accascia su una vettura. Solo allora si accorge che ha diverse coltellate al petto. Il ragazzo muore poco dopo al San Raffaele.
C’è qualche difficoltà a identificarlo, all’inzio sembra sia un argentino di 22 anni, poi arriva la moglie dal Cile e conferma la sua vera identità. Nel frattempo gli agenti hanno raccolto sul posto alcuni elementi utili, come una «memory card» persa nella concitazione dagli assassini con le loro foto. Diversi testimoni confermano che i tre si conoscevano, per cui dall’analisi dei tabulati telefonici escono i nomi giusti. E i numeri di cellulari. Messi sotto controllo consentono agli investigatori della squadra mobile di individuarli a Ostia. Dove vengono raggiunti e arrestati, grazie alla collaborazione del commissariato, della squadra mobile di Roma e del Servizio centrale operativo.
Le manette si stringono ai polsi di Oscar Antonio Henrique Aguillar e del minore Bastian Jordan F. C. che, un po’ perché parlano male italiano, un po’ per furbizia, si chiudono in un ostinato mutismo. Il sedicenne risulta anche ricercato dal Tribunale dei Minori perché già arrestato per furto era stato messo in comunità da cui era fuggito, causando anche un incendio della casa protetta. Mentre il movente resta ancora confuso, sembra invece determinata la dinamica dell’omicidio. I tre avrebbero litigato furiosamente e proprio la vittima avrebbe minacciato per i primo i rivali estraendo un cacciavite.

Ma è stato anticipato da uno dei due che ha estratto un coltello e l’ha ferito mortalmente.

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