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Il presidente Ue partecipa al «giro di Bruxelles» in bici, insorgono i francofoni

Il fiammingo Herman Van Rompuy, presidente del Consiglio Ue ed ex premier belga, accusato di faziosità per aver preso parte (assieme alla famiglia) a un raduno ciclistico promosso dalla comunità fiamminga attorno alla capitale, in odio ai valloni. «Ha pedalato assieme ai fanatici del separatismo», hanno tuonato i francofoni

Non soltanto in Italia le corse ciclistiche provocano rogne. Dopo lo sconquasso provocato dal «giro della Padania» in cinque tappe, promosso dalla Lega, anche il presidente del Consiglio europeo, nonchè ex premier belga-fiammingo Herman Van Rompuy, è stato accusato di «faziosità fuori luogo» per aver partecipato a una manifestazione ciclistica a carattere politico organizzata ogni anno dai fiamminghi per sottolineare l'«isolamento» di Bruxelles, città a maggioranza francofona ma situata nel territorio delle Fiandre.
A stigmatizzare il comportamento di Van Rompuy è stato il presidente del movimento federalista democratico francofono Olivier Maingain, secondo il quale il presidente della Ue, proprio in virtù di questo incarico, dovrebbe mantenere un atteggiamento neutrale nell'ambito della scottante contrapposizione tra le due comunità belghe, quella di lingua francese e quella fiamminga. «Invece ha pedalato intorno a Bruxelles insieme a dei fanatici del nazionalismo fiammingo«, ha tuonato Maingain commentando le fotografie che hanno ritratto Van Rompuy, con alcuni familiari, mentre partecipavano al giro intorno alla capitale belga.
Dopo aver battuto qualche mese fa il record mondiale di Paese che da più tempo è senza governo, il Belgio continua a essere dilaniato dal confronto tra Valloni francofoni e gli abitanti delle Fiandre, di lingua fiamminga. In questi giorni il socialista Elio Di Rupo sta tentando di trovare un accordo tra otto partiti per dare alla luce un nuovo esecutivo.

E proprio per evitare di gettare olio sul fuoco della contrapposizione tra le due comunità i principali politici fiamminghi hanno evitato di partecipare al «giro di Bruxelles».

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