Politica

Primo della classe tenta suicidio dopo brutto voto

Clero Bertoldi

da Terni

Ha tentato il suicidio per un brutto voto. Lui che era uno dei migliori della classe, se non il migliore in senso assoluto. Per le gravissime lesioni riportate il ragazzino - che frequenta la 2 A della media Leonardo da Vinci - è stato sottoposto ad un delicato intervento dai chirurghi dell'ospedale Santa Maria di Colle Obito e poi trasferito in rianimazione. Le sue condizioni restano gravissime. I medici si sono riservati la prognosi. In serata si è appreso che i medici non disperano, comunque, di potergli salvare la vita.
Il bambino - dodici anni, abitante a Collescipoli - è stato visto lanciarsi, all'ora di ricreazione, da una finestra del secondo piano della scuola. Un impiegato del palazzo di fronte all'istituto scolastico ha raccontato: «Stavo parlando al telefono. Erano le 10.30. Ho visto un bambino, che già stava seduto sul davanzale con le gambe penzolanti fuori, darsi una spinta e lanciarsi nel vuoto. Dietro di lui non c'era nessuno. Solo dopo qualche istante alla stessa finestra ho visto affacciarsi altri ragazzini, che, sporgendosi, hanno guardato di sotto...».
Le indagini sono state affidate alla squadra mobile che ha già ascoltato alcuni testimoni tanto da aver subito escluso sia la caduta accidentale che una spinta subita ad opera di terze persone. Tra l'altro il parapetto della finestra sarebbe anche abbastanza alto. Le voci in città dicono che il bambino avesse preso un brutto voto in inglese. Ma sembra strano che, per una insufficienza, l'alunno, che risulta bravo in tutte le materie, abbia potuto provare uno stress, un'angoscia così forte da determinarlo a lanciarsi nel vuoto. Tra l'altro il ragazzino è il secondogenito di una famiglia benestante (figlio di un funzionario di un istituto di credito e di una impiegata di un ente pubblico) e viene descritto come molto serio ed equilibrato. Per un episodio simile, avvenuto qualche anno fa nel Trasimeno-Pievese, era rimasto ferito un ragazzino di scuola media. In quel caso il volo non era avvenuto prima dell'inizio delle lezioni, ma dopo il suono della campanella. La procura aveva rinviato a giudizio la professoressa della prima ora per omesso controllo e il sindaco e la preside per non aver dotato di misure di sicurezza le finestre dell'istituto.

I tre erano stati condannati in primo grado e assolti in appello.

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