Cronache

Processo Aldrovandi, corte d'appello conferma la condanna per 4 agenti

La corte d'appello di Bologna ha confermato la pena sancita in primo grado per la morte di Federico Aldrovandi, deceduto dopo un controllo di polizia nel 2005. Quattro poliziotti condannati a 3 anni e 6 mesi

Processo Aldrovandi, 
corte d'appello conferma 
la condanna per 4 agenti

Bologna - La corte d’appello di Bologna ha confermato la pena sancita in primo grado dal tribunale di Ferrara per la morte di Federico Aldrovandi, il giovane deceduto dopo un controllo di polizia nel 2005. Il tribunale ferrarese aveva condannato i quattro poliziotti Paolo Forlani, Monica Segatto, Enzo Pontani e Luca Pollastri a tre anni e sei mesi di reclusione. La Corte d’appello ha confermato la pena di primo grado di tre anni e sei mesi e ha anche applicato il condono per indulto di tre anni. La decisione è uscita oggi pomeriggio dopo quasi tre ore di camera di consiglio. "È una sentenza giusta - ha commentato Patrizia Moretti, la mamma di Federico Aldrovandi - una sentenza che non poteva che essere confermata. È anche una sentenza utile che potrà cambiare qualcosa per impedire, nei processi che si stanno celebrando, il linciaggio delle vittime delle forze dell’ordine imputate. Siamo noi familiari a subire questo linciaggio nei processi dove vengono accusati i nostri cari che vengono sempre presentati e messi sotto accusa".

Gli avvocati difensori: "Sentenza ingiusta" Patrizia Moretti ne ha parlato alla presenza al suo fianco oggi in aula di Ilaria Cucchi e Lucia Uva, sorelle rispettivamente di Stefano Cucchi e Giuseppe Uva, altri due giovani morti in circostanze ancora da chiarire, con le appartenenti alle forze dell’ordine sotto processo. I difensori dei quattro imputati hanno già annunciato ricorso in Cassazione. L’avvocato Michela Vecchi: "Questa è una sentenza più che ingiusta, ricorreremo in Cassazione per avere una verità diversa da quella che è stata confermata con questa decisione". Le fa eco Giovanni Trombini, altro difensore: "Io ci credo ancora oggi più che mai nella nostra verità. Perciò ricorreremo in Cassazione". Erano presenti all’udienza solo due degli imputati, Paolo Forlani ed Enzo Pontani. Presente anche il padre di Federico, Lino Aldrovandi: "La conferma della sentenza è l’ultima carezza che ci ha dato Federico da lassù. Non posso che ringraziare tanti che hanno permesso di arrivare fino qui tra cui il Pm Nicola Proto della Procura di Ferrara".

Poco chiare le dinamiche della morte La morte Federico Aldrovandi, che aveva 18 anni, morì il 25 settembre 2005 all'alba dopo essere stato fermato per un controllo di polizia nei pressi dell'Ippodromo di Ferrara. Stava rientrando a casa dopo aver passato la notte con alcuni amici a Bologna. Secondo la prima ricostruzione della Questura, il ragazzo si mostrava alterato e dava in escandescenze: una volta ammanettato, era svenuto e poi deceduto prima che arrivassero i soccorsi. Inizialmente si era parlato di droga, poi di un malore. La madre del ragazzo denunciava invece un pestaggio da parte della polizia.

Nel 2006 una foto choc, pubblicata da Liberazione, mostrava segni di percosse sul corpo del giovane e riapriva il caso.

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