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Il programma di McCain

Ecco cosa propone il candidato repubblicano ai cittadini americani che domani voteranno

Il programma di McCain

Dalle tasse alla sanità: ecco cosa propone John McCain.

ECONOMIA

Commercio È un deciso sostenitore dell'eliminazione delle barriere commerciali. Per esempio, per fronteggiare il rialzo dei prezzi dell'etanolo per uso domestico, propone di eliminare il regime di tariffe che è alla base delle restrizioni alle importazioni.

Crisi dei mutui È intenzionato a utilizzare circa la metà del fondo di salvataggio da 700 miliardi di dollari deciso dalla Casa Bianca per l'acquisto da parte del governo dei mutui più problematici, che verrebbero poi rinegoziati in termini più convenienti per i proprietari di case in difficoltà.

Rilancio Propone un piano da 32 miliardi di dollari incentrato su sgravi fiscali che abbasserebbero le tasse sui capital gains, ridurrebbero le penali per gli anziani che ritirano contanti dai fondi pensione e taglierebbero le imposte sui benefit destinati ai disoccupati.

Infrastrutture Coerentemente con una visione politica che lascia poco spazio all'intervento dello Stato, non ha presentato un piano per il rilancio delle infrastrutture, limitandosi ad annunciare che è indispensabile procedere alla loro modernizzazione per combattere il riscaldamento globale.


TASSE

Tagli Ha in programma di rendere permanenti tutti i tagli di tasse decisi anche a titolo provvisorio da Bush. Vuole inoltre dimezzare le imposte sui capital gains, portandole dall'attuale 15% al 7,5%. E infine ridurre progressivamente anche le tasse sulle società, dall'attuale 35% fino al 25%.

Terreni Intende fissare la franchigia a 5 milioni di dollari e tassare tutto il rimanente al 15 per cento.

Altre tasse Vuole ridurre le imposte sui guadagni delle società dall'attuale 35% al 25%. Ma promette, come del resto fa il suo avversario, di combattere i sotterfugi cui le società stesse ricorrono per pagaremeno tasse.


SANITA'

Alternative Prevede un credito fiscale di 5000 dollari per famiglia per le spese sanitarie. Vuole che si paghino le tasse sul valore dell'assicurazione sanitaria pagata dal datore di lavoro. Incoraggia l'acquisto di assicurazioni sanitarie anche fuori dallo Stato di residenza. Costo previsto: 1800 miliardi in 10 anni.

Gli esclusi È contrario all'espansione dei programmi di sanità pubblica. Vuole invece che siano destinati più fondi pubblici verso programmi statali che permettanoai cittadini americani che non possiedono un'assicurazione sanitaria di acquistarne una.

Gestione dei costi Punta anche lui sulla prevenzione, sulla migliore gestione delle patologie croniche e sulla tecnologia dell'informazione sanitaria. È favorevole a riformare la legislazione sulla «malasanità». Crede nel buon effetto della competizione al fine di abbassare i costi.

Regole Intende ridurre i poteri normativi attribuiti agli Stati nel settore delle assicurazioni.


ENERGIA E AMBIENTE

Rinnovabili Per stimolare l'innovazione in favore dell'ambiente metterà a disposizione un premio di 300 milioni di dollari per l'imprenditore che svilupperà la più efficiente ed economica batteria per auto elettriche e ibride.

Gas serra Anche lui intende irrigidire le norme sui chilometraggi delle auto private.

Tassazione È contrario a entrambe.

Trivellazioni Contrario alle trivellazioni nel Parco nazionale dell'Artico in Alaska. Ma sostiene con decisione l'eliminazione delle limitazioni alle ricerche di giacimenti di petrolio lungo le coste del resto degli Stati Uniti.

Nucleare È favorevole ai sussidi per la costruzione di nuove centrali nucleari negli Stati Uniti.


POLITICA ESTERA

Irak Ha sostenuto la guerra pur criticandone la gestione. È convinto della vittoria finale e per questo prevede il rientro delle truppe Usa entro la fine del suo ipotetico mandato (gennaio 2013). Ma dice che non accetterebbe una sconfitta anche se ciò significasse rimanere in Irak per decenni.

Iran Si oppone a qualsiasi contatto con Ahmadinejad e si adopera per un irrigidimento delle sanzioni internazionali contro il suo regime.

Afghanistan È favorevole a un incremento delle truppe americane in questo Paese, ma non ha fin qui specificato in quale misura.

Linee generali Nel rapporto con gli "Stati canaglia" è contrario a qualsiasi contatto ad alti livelli.

Pensa invece di organizzare un sistema internazionale più flessibile di quello attuale dell'Onu (una «Lega delle democrazie») per esercitare su di loro pressioni economiche e non solo.

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