Cronache

la proposta che divide

2LA SCELTA DELL’UDC
Nessun consiglio

a Monteleone
La Regione a Biasotti a dispetto dei sondaggi.
Che il Sig. Monteleone fosse un politico di «peso» si era capito.
Adesso, il massimo esponente dell’UDC in liguria, dovrà decidere come spostare questo «peso» in previsione delle prossime regionali e... non sarà una facile decisione.
Sarà anche vero che al 45% della coalizione di centro destra viente opposto uno schieramento un po naif e sgangherato che porta Burlando ad un malcelato ottimismo e fa dire a molti del PD che alleandosi con l’Udc la Regione è... vinta. Sul piano teorico questo è vero, l' Udc con il suo 5% potrebbe diventare il vero ago della bilancia dal punto di vista matematico, portando la coalizione di centro sinistra ad uno scarso 53%.
C’è una cosa tuttavia che il PD e Burlando non hanno capito...
Il voto al signor Biasotti arriva da tutte le direzioni, destra, sinistra, centro, delusi, scontenti, professionisti, disoccupati, studenti e casalinghe... moltissimi liguri voteranno Biasotti per la sua simpatia il suo charme, le sue qualità tecniche e il suo amore per questa regione. Biasotti raccoglie voti da chi normalmente non vota e anche da quel 20% di incerti in cui ripone le speranze il PD.
Sandro Biasotti è per definizione il presidente della regione e questo intermezzo in salsa «burlandiana» ha convinto anche i più scettici che lui è l'unica vera alternativa.
E allora cosa dire al centro sinistra? Ad esempio di risparmiare i soldi dei sondaggi impiegandoli in usi più utile alla collettività evitando quindi alleanze che ridicolizzano la politica e creano imbarazzo negli elettori. Al signor Monteleone non diamo suggerimenti, oggi non li ascolterebbe, crede di avere in mano le sorti del mondo, si sente invincibile, lasciamoglielo credere, vedremo le reazioni dei cattolici se e quando deciderà di appoggiare il suo avversario storico.
La vittoria di Biasotti a dispetto di questi ammuffiti e stereotipati disegni politici sarà la conferma che la base ha capito prima dei vertici quale deve essere il cambiamento che la politica deve fare... votare le persone,i loro programmi e le loro idee... «tutto il resto è noia».
Walter Pilloni
2LA «SPARATA»
La Riviera

ai rivieraschi
Non mi è piaciuta per niente la «sparata» di Biasotti per il rilancio della nostra Regione.
Vuole portare i milanesi in Liguria, ma forse non si è accorto che i milanesi da noi ci sono e sono anche troppi.
Se viene a farsi un giro nel levante in questa stagione, si renderà conto di quanta gente affolla la nostra riviera, mentre se viene in inverno troverà un buon 70% di appartamenti chiusi e un «deserto dei tartari» nelle località di villeggiatura. Tutti appartamenti in maggioranza di vacanzieri milanesi.
L'unica ricchezza che portano è a beneficio di pochi imprenditori, albergatori, ristoratori e affittacamere, mentre per il resto della popolazione rivierasca rimangono i disagi: aumento dei prezzi, traffico, mancanza di posteggi.
Forse non sa Biasotti che il genovese ne farebbe a meno, proprio per carattere, di avere tanta gente «in casa», specialmente di gente che viene a farla da padrone con la solita frase: «ma noi vi portiamo i soldi». Non solo non entra in tasca niente alla gente comune, anzi per colpa di questi nella nostra riviera una coppia che vuole sposarsi non riesce a trovare casa nella riviera. Deve andarsene nell'entroterra.
Magari Biasotti vuole regalare anche l'entroterra ai Milanesi?...
Enrico Mossa
2SCAJOLA E BIASOTTI
Il nostro futuro

è nelle loro mani
Carissimo Sandro Biasotti, il vero segreto di questa campagna elettorale rimane quello di riuscire a non disperdere l'immensa fiducia che la gente ripone nella sua persona, attingendo alle eccellenze presenti nella società, mai dimentico dell'esperienza accumulata negli ultimi anni. Ricordiamoci che la Liguria non è solo Genova e una visione d’insieme richiede di annoverare eccellenze e progetti per il futuro della Spezia «post militare» e della Ventimiglia «post Europa», interagendo attivamente con i mercati e le idee del Nord Ovest e delle Far East... Bisogna avere il coraggio di pensare «in grande» e dotare la nostra Regione di quegli «anticorpi» necessari per affrontare sereni la sfida del ventunesimo secolo. Sfida, che può essere subita passivamente o cavalcata attivamente. Noi siamo il «grembo» materno di tutto il Nord Ovest. Tutto transita attraverso di Noi, e tutto deve vedere la luce attraverso il retroterra che ci circonda. Portatrici di idee e non di cose. Portatrici di eccellenze e non di mediocrità. Mai terrà di svernamento delle menti eccelse, ma terrà amorevole dei frutti della mente. In questo ardito compito spero che possiamo contare sulla collaborazione attiva delle menti eccelse che sono cresciute nel grembo della post industrializzazione statale. Orgoglio e visione d’insieme potrebbero proiettare la Liguria unita al Nord Ovest a capitale economica post recessione del ventunesimo secolo. Basta volerlo basta crederci... anzi possiamo dire basta che lo volete basta che ci crediate. Io credo che in Voi esista questo spirito, Io credo che in Voi esista questo sogno, Io credo che Voi potiate far avverare questa splendida ed entusiasmante necessità. Decisionismo, rispetto delle competenze e come «verbo» il fare. «Fare», il bene della collettività. In bocca al lupo e «crepi il lupo» Onorevole Claudio Scajola e Onorevole Sandro Biasotti. Il futuro della Liguria è nelle vostre mani e nelle vostre candidature.
Andrea Cevasco
2LACRIME
Liguria, terra fantozziana
Finalmente sappiamo di che morte dovremo morire.
Da una parte il Soviet con tanto di Corazzata Burlandomkin di fantozziana memoria, dall'altra Fantozzi in persona, ormai pensionato milanese, al centro degli obiettivi di sviluppo della Liguria a guida Pdl e corrosione Udc.
Burlando ri-presidente non concluderà niente, come sempre. In carriera conta un buco allagato a Caricamento e la malpensata dell'aeroporto più odiato del paese. In compenso è più presente in Tv di Taricone GF. Non lo facesse con la mia trattenuta regionale preferirei ma evidentemente i suoi elettori non leggono il cedolino dello stipendio e «Il Giornale».
Ma che la nuova Liguria di una persona capace come Biasotti sia rimpolpare il già sovraprenotato cronicario di biascicanti cumenda mi fa cadere le b...raccia. È pur vero che la sinistra ha già approntato il welfare privato per vecchietti invadendoci di sudamericani e ucraine ma mi sarei aspettato una prospettiva di ritorno di giovani e supporto a nuova impresa (Cuocolo?), turismo ed eventi, valichi e gronde.
Invece, ammesso che non ci sia dietro qualche sorpresa settembrina, resta solo una grondaia: quella per raccogliere le lacrime.
Marco Marchionni
2IL FUTURO
Dal carrozzone

alle carrozzine
Mi sia consentita una brevissima riflessione sulle affermazioni di Biasotti e le conseguenti repliche di questi giorni. Francamente credo che le politiche volte al ripopolamento della nostra povera regione siano più che doverose ma con le prospettive di Biasotti invece che riproporre un carrozzone vecchio stile rischiamo solo di ripopolare di carrozzine.
2PROGRAMMI
Un motivo in più

per tifare Biasotti
Caro Direttore, la tua intervista a Sandro Biasotti e l’intervento di Alessandro Gianmoena hanno focalizzato l’attenzione su un nuovo modello di società ligure che la sinistra vede, a dispetto dei proclami «modernizzatori», come fumo negli occhi.
L’idea di attirare residenti dall’estero e da altre regioni non serve semplicemente a ripopolare l’entroterra, rilanciare l’economia e controllare il dissesto idrogeologico, come giustamente osservato. Ringiovanire una regione con nuove forze imprenditoriali, grazie anche ad un mercato immobiliare più appetibile rispetto agli attuali prezzi scandalosi degli appartamenti è, per Sandro Biasotti, «l’uovo di Colombo» della rinascita. Inoltre, un simile scenario sarebbe una vera «arma letale» puntata contro la sinistra. E il motivo è semplice: Sandro Biasotti non è schiavo di ideologie, rappresenta uno schieramento di centro-destra rinnovato e dinamico e guarda al futuro con mentalità da imprenditore. La sinistra, al contrario, è un Jurassic Park che spazia da un Pd in cerca di autore a partiti di estrema sinistra ancora protagonisti nella vita politica locale, ma ormai estromessi dal Parlamento nazionale. Per forze così ideologizzate e allergiche al cambiamento, una Liguria immobile, ripiegata su se stessa, popolata da anziani e da una manodopera immigrata a basso livello di specializzazione, offre molte più garanzie di sopravvivenza politica. Una regione ripopolata, ringiovanita e nutrita con nuova linfa imprenditoriale sarebbe, al contrario, talmente complessa e dinamica, da risultare incontrollabile e allergica ai richiami ideologici. Un motivo in più per tifare Biasotti.
Edoardo Musicò
2COMPLICITÀ
Decadenza di Genova e dei genovesi

Il fatto che i teppisti siano sempre e solo «foresti» (dimenticando che ieri è stata fermata Nora Gattiglia, è stato arrestato Roberto Cavicchia... entrambi genovesi doc) è a volte un comodo alibi come pure è un comodo alibi prendersela con gli amministratori eletti dalla maggioranza dei genovesi e dei liguri.
Non possiamo solo nasconderci dietro al fatto che il pensiero ed i sentimenti dei genovesi siano solo buoni e poi i cattivi...

sono gli «altri» anche se ci governano da tempo con la compicità di tanti genovesi di buoni sentimenti che si sono attaccati al carro del vincitore ora politico ora solo amministrativo; perché questi genovesi «buoni» hanno assistito in silenzio alla decandenza della loro città che in trent'anni ha perso 250.000 abitanti?
Saluti

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