Economia

Prosecco, stop alle etichette false negli Usa

Prosecco, stop alle etichette false negli Usa

Basta con il Prosecco "tarocco" negli Stati Uniti, ora il celebre bianco spumeggiante italiano è tutelato. L’entrata in vigore della "Notifica di modifica degli allegati dell'accordo tra la Comunità europea e gli Stati Uniti d'America sul commercio del vino" la Denominazione di Origine Prosecco garantisce la protezione dell'originalità del prodotto sul mercato a stelle e strisce.

Sulla base dell’ accordo tra Ue e Usa sul commercio del vino, le autorità americane competenti saranno tenute a adottare provvedimenti volti a garantire che i vini che rechino impropriamente il nome Prosecco non siano immessi sul mercato o siano ritirati dal mercato finché non siano etichettati in conformità agli accordi. Una vittoria importante per tutta la filiera agro-alimentare italiani e i suoi prodotti assediati all'estero dai "falsi".

"Si tratta di un risultato che va oltre ad ogni nostra più rosea aspettativa – commenta entusiasta Fulvio Brunetta, presidente del Consorzio di tutela – è il risultato di un lavoro intenso che durava da mesi e che abbiamo dovuto gestire con accortezza. Alla fine, lo posso dire con orgoglio, ce l’abbiamo fatta. Un risultato che va ascritto a un sistema che dall’ambito locale ha visto impegnati tutti i soggetti istituzionali, dalle Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia, al ministero delle Politiche agricole, fino agli organismi comunitari. Penso che sia uno di quei momenti in cui posso sostenere con forza il ruolo e l’importanza della Comunità Europea e della Commissione nello specifico".

L’importanza del provvedimento va oltre alla sola denominazione del Prosecco Doc, avendo consentito anche alle Docg Asolo e Conegliano – Valdobbiadene di indicare il termine Prosecco nella loro denominazione, cosa che nella precedente stesura dell’accordo era stata preclusa.

Un risultato scontato? "Per nulla – spiega Brunetta – basti pensare che lo Champagne, pur inserito nella lista, non gode, ingiustamente a nostro avviso, delle stesse tutele del Prosecco". Ora i produttori potranno affrontare il mercato americano con un altro spirito, sapendo che gli sforzi che compiranno nella promozione delle loro produzioni non andranno a vantaggio di altri imprenditori.

"Il mercato americano – continua Brunetta – rappresenta uno degli sbocchi più importanti sullo scenario internazionale che non mancherà di assicurare soddisfazioni alle nostre case spumantistiche. Un buon viatico per il premio che nel mese di gennaio andremo a ritirare a New York come regione vinicola dell’anno".

"Questo è un momento storico per tutta l’enologia Made in Italy! Un importante traguardo che lascerà il segno nella storia del Prosecco: produttori e consumatori saranno finalmente tutelati", dicono gli imprenditori veneti Battistella che hanno di recente denunciato il falso Prosecco commercializzato in Nuova Zelanda, ultimo episodio dopo quelli che si sono verificati in Australia e Brasile.

"Con oltre 1.500.000 ettolitri e circa 200 milioni di bottiglie prodotte nell’annata 2011, il Distretto del Prosecco si conferma in Europa tra le più importanti realtà economiche, sia per il volume, che per il valore dell’intero comparto. Per tutelare e valorizzare ulteriormente l’intera filiera, molto si deve ancora fare a livello consortile e sul piano politico, ma di certo questo provvedimento rappresenta una pietra miliare per la storia di un grande vino amato e copiato, malamente, in tutto il mondo. A nome di molti imprenditori, ‘grazie Presidente del Consorzio Fulvio Briunetta per il lavoro fatto fino ad oggi!’” concludono i produttori trevigiani dalle pagine di proseccobattistella.com.

"Il riconoscimento che con il nuovo accordo riceverà il Prosecco negli Stati Uniti è un risultato importante per tutto il sistema legislativo che tutela la qualità delle nostre denominazioni. La protezione dei nostri marchi è la condizione necessaria per supportare il lavoro quotidiano dei produttori, in particolare sul piano internazionale - dice il ministro per le Politiche agricole Mario Catania -. L'export di vino italiano rappresenta, con il +13% registrato nel 2011, una voce di straordinaria importanza, sulla quale siamo costantemente impegnati. Gli Stati Uniti costituiscono uno sbocco strategico per i nostri vini di qualità, come accade anche per il Prosecco. Salvaguardare le nostre denominazioni consente al produttore di vedere tutelato e riconosciuto il valore del proprio lavoro, al consumatore di avere uno strumento garantito ed affidabile di certificazione della qualità.

Continueremo perciò a far conoscere il sistema vino italiano in tutto il mondo, anche per limitare e debellare fenomeni di abuso fraudolento dei nostri marchi, che spesso si traducono nel cosiddetto Italian sounding".

Commenti