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Proteste in Siria, Assad ordina rilascio arrestati Concessioni e stipendi più alti. Come Mubarak

Repressione delle forze dell'ordine per le protesta a Daraa, nel Sud del Paese. La polizia spara sulla folla: 100 vittime. E i funerali si trasformano in un corteo di protesta con 20mila manifestanti. Il presidente Assad ordina il rilascio degli arrestati e "ammorbidisce" la linea: ricorda l'Egitto

Proteste in Siria, Assad ordina rilascio arrestati 
Concessioni e stipendi più alti. Come Mubarak

Daraa - Vince la piazza in Siria. Almeno in parte. La portavoce di Bashar al Assad, durante una imponente conferenza stampa in un sala gremita di giornalisti arabi e stranieri, ha annunciato riforme a tutto campo per la società siriana. Innanzitutto la promessa che non si sparerà più sulla folla che manifesta, dopo il massacro di ier a Daraa. Ma anche la revoca dello stato di emergenza in vigore dal 1963, la riforma della legge sui partiti, l’aumento dei stipendi dei dipendenti pubblici e privati, la distribuzione di sussidi in ambito sanitario, la creazione di nuovi posti di lavoro per i giovani, il miglioramento della condizione dei più poveri nel Paese. Ora bisognerà attendere la reazione della piazza, dopo gli appelli dell’opposizione in rete di una grande manifestazione per chiedere la fine del regime da oltre 40 anni in carica. Fonti di una Ong riferiscono intanto del fermo di Mazen Ddarwish, capo del gruppo di centro destra per la Linertà di Espressione.

La polizia spara sulla folla Almeno 100 persone sono state uccise ieri dalla polizia a Daraa, in Siria. Lo affermano i militanti. A parlare di cento persone uccise a Daraa, nel Sud della Siria, sono stati militanti per i diritti dell’uomo e testimoni. L’ultimo bilancio delle vittime, fornito da fonti mediche siriane, parlava di 25 morti. Secondo l’agenzia ufficiale siriana Sana, a Daraa in sei giorni di scontri ci sono stati tre morti: un medico, un paramedico e un poliziotto.

La polizia spara sulla folla Un video è stato diffuso su internet per denunciare l’attacco lanciato ieri dalle forze di sicurezza siriane contro i manifestanti nella città di Daraa, nel Sud del Paese. Oggi, attivisti per i diritti umani hanno riferito di almeno 100 morti. Mostrato dalla televisione araba al Jazeera, il filmato si apre con una folla in marcia verso un cordone di polizia al grido "in pace, in pace" quindi si sentono intensi colpi di arma da fuoco seguiti da confusione.

In 20mila ai funerali Almeno 20mila persone partecipano al funerale di 9 manifestanti uccisi a Daraa gridando slogan per la libertà. Lo riferiscono testimoni. "Dio, Siria, Libertà" gridano i partecipanti al funerale, secondo testimoni. "Il sangue dei martiri non sarà versato invano».

I nove morti erano fra i 25 giovani manifestanti uccisi ieri dalle forze di sicurezza.

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