Politica

Quando attaccano Berlusconi l’Unità cita anche i fantasmi

Nel 2006 il quotidiano elogiava un articolo del Newsweek contro il Cavaliere. Firmato Barigazzi. Che per Colombo oggi non esiste

Affaire Colombo-Barigazzi atto terzo. Ultimo non si sa. Se perdesse un po’ della spocchia di chi vuole avere sempre ragione, al di là della smentita dei fatti, e, almeno fuori dalle aule della Columbia University, facesse meno il professorino, si potrebbe lasciare correre. Ma visto che il Furio furioso non perde occasione per fare lezione di giornalismo ed etica applicata all’informazione, forse è il caso di essere proprio pignoli. E a fare le pulci, si sa, di solito vengono fuori cose interessanti.
La cosa interessante, in questo caso, emerge proprio dalle pagine dell’Unità, anno del Signore 2006, un articolo del 26 marzo. Il pezzo, neanche a dirlo, ha come oggetto, o meglio, come bersaglio, Silvio Berlusconi. Fin qui nulla di strano, siamo nella normale dinamica del gioco delle parti. La cosa curiosa è che il pezzo del quotidiano fondato da Antonio Gramsci è, a sua volta, il resoconto di un articolo pubblicato dall’edizione europea del Newsweek. Che parla in termini critici del Cavaliere proprio alla vigilia delle elezioni italiane. Se chiediamo a chi legge di indovinare da chi era co-firmato l’articolo orgogliosamente sbandierato dall’Unità a supporto della propria campagna anti-Berlusconi, siamo certi avrete già fatto centro. È un gioco più semplice delle parole crociate a schema facilitato. Proprio lui, Jacopo Barigazzi, il fantasma. O, se Colombo preferisce, il fantasma di Barigazzi. Non il medico bolognese del Cinquecento autore di un trattato sui crani, ma proprio il giornalista che ha firmato il recente articolo, per lo stesso Newsweek, sul «miracolo dei cento giorni» di Berlusconi.
È stato molto scritto, in questi giorni, e non solo da noi de Il Giornale, ma anche da altri quotidiani, di come, con un po’ di attenzione e dimestichezza con i mezzi informatici e, soprattutto, con una modica quantità di onestà intellettuale, sarebbe stato facile verificare l’esistenza del nostro collega. Con una semplice ricerca su Google, come fa notare anche il Riformista, è possibile trovare tutto, o quasi, di Jacopo Barigazzi: dalla data di nascita agli studi, dalla residenza agli articoli scritti. Ma, ci permettiamo di suggerire sommessamente, visto che è corrispondente per il Newsweek, anche solo consultando l’archivio del settimanale americano. L’operazione, anzi, per Furio Colombo poteva essere ancora più semplice: sarebbe bastato consultare l’archivio del «suo» giornale. È vero che il Furio furioso all’epoca dell’articolo apparso sull’Unità non ne era più il direttore da circa due anni, ma ne è ancora oggi autorevole e prestigioso editorialista. L’Unità resta, in un certo senso, il «suo» giornale, appunto.
A pensarci bene, però, i due episodi, la negazione ad oltranza dell’esistenza dello scomodo Barigazzi da parte di Colombo e la pubblicazione dell’articolo sulle critiche del Newsweek a Berlusconi, rispondono alla stessa logica: la forzatura, il distorcimento della realtà a seconda dei propri interessi ideologici. Il settimanale statunitense attacca il premier? Lo si brandisce come la spada che squarcia il velo sulla verità. Viceversa, pubblica un articolo che testimonia i risultati positivi dei primi cento giorni di governo del Cavaliere? Lo si delegittima, negando perfino l’esistenza dell’articolista.

Creando, appunto, un fantasma.

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