Quando il cibo è tutto fatto in casa

Quando il cibo è tutto fatto in casa

Lisa Casali non ha dubbi: l'autoproduzione in cucina è la strada giusta da intraprendere per rispettare la natura e l'ambiente. La eco-food blogger ha appena pubblicato per Gribaudo un volume che ripercorre passo a passo la creazione di cibi naturali. La filiera della produzione della Casali parte sempre dal basso: dal rifiuto, che non va sprecato ma riutilizzato. Nella sua filosofia c'è poi la consapevolezza della scarsa disponibilità di tempo odierna: basta però una domenica di pioggia per preparare tutto il necessario per la settimana. Ottimizzazione del tempo e guadagno per la nostra salute. Lisa Casali, Lisca per i follower del suo blog Ecocucina, ha già pubblicato per Gribaudo Cucina a impatto (quasi )zero, Cucinare in lavastoviglie ed Ecocucina.
Come nasce l'autoproduzione in cucina?
«Nasce dall'idea di mostrare ai lettori come sia possibile autoprodurre gli alimenti e conservarli, allungandone la vita e mangiando in maniera più sana».
Il problema di oggi è sostanzialmente la mancanza di tempo.
«Esatto, ma basta investire una domenica di pioggia per produrre gli alimenti da consumare quando siamo super indaffarati e non abbiamo la possibilità di preparare un pasto caldo e genuino».
Si riferisce ai surgelati?
«Non solo ai surgelati: i cibi possono essere messi facilmente sottovuoto e consumati in un secondo momento».
La salute ha un largo spazio nelle ricette del suo libro.
«Sì, è molto importante che i prodotti che utilizzo siano sicuri e sani e abbiano il minore impatto ambientale possibile».
C'è poi la componente economica: produrre in casa è davvero più conveniente?
«Sì e ho voluto metterlo in chiaro. Per ogni ricetta indico il risparmio effettivo dell'autoproduzione casalinga. Ho confrontato i prezzi prendendo come riferimento sempre la stessa catena di supermercati. Certo, la percentuale indicata è solo il risparmio economico. Ci sarebbe poi da indicare l'apporto qualitativo, che è nettamente superiore rispetto a quello che si trova in commercio».
Perché la definiscono una eco-food blogger?
«Perché nelle mie ricette do la priorità alla salute e al rispetto della natura. Autoprodurre è molto importante per l'ambiente: si evita di usare additivi e si utilizzano solo materie prime sane e naturali».
È molto importante insegnare questo aspetto della cucina alle nuove generazioni.
«Sì, bisogna insegnare a mangiare in maniera sana, rispettando l'ambiente. Produrre cibo con i propri figli è molto importante per la loro educazione. Il contatto che i bambini hanno con il cibo in tenera età forma la loro idea di alimentazione per tutta la vita. Per questo dico sempre ai genitori di far mangiare bene i loro figli. È importante per il futuro».
Oggi alle 12.30 sarà alla Società Umanitaria in via Daverio per Bookcity.
«Esatto. Presenterò il mio libro e farò uno showcooking per mostrare qualche ricetta di Autoproduzione in cucina. Preparerò gli alimenti che sono raffigurati nel volume».
Può anticipare qualche ricetta?
«Sì, farò la gazzosa naturale, il kefir (in turco vuol dire "sentirsi bene" ed è una bevanda fermentata che contiene ceppi di lieviti e batteri benefici n.d.r.) e il lievito madre, che regalerò poi alle clienti. Preparerò anche la zuppa istantanea di verdure, un classico prodotto che si può preparare in una domenica di pioggia».


Milano è una città attenta alla cucina ecosostenibile?
«Nell'ambito della ristorazione c'è un reale impegno e tra i consumatori la sensibilità per la cucina naturale è in aumento».

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