Stile

Quando l'arte ispira i flaconi fra maioliche, rosoni e carte preziose

Paglieri 1876 sceglie i nomi latini: Agrigentum, Florentia o Genua

Ogni viaggio si vive tre volte: sognandolo, vivendolo e ricordandolo. Viaggiare, infatti, non è un moto che ci porta a una destinazione, ma un vortice di sensazioni, un movimento che nutre corpo e spirito. Un'impronta nella memoria che trasforma l'essere. E, una volta tornati a casa, occorre chiudere gli occhi per essere trasportati di nuovo agli antipodi del mondo, nebulizzando, magari, un'esperienza olfattiva sulla pelle nuda, perché «nulla sveglia un ricordo quanto un odore» diceva Victor Hugo. Così Paglieri 1876 ha tradotto in sei fragranze le emozioni, i colori e la cultura di altrettanti patrimoni artistici italiani. Nello specifico sei intense e unisex eau de parfum evocano momenti e ricordi vissuti ad Agrigentum, Amalphia, Florentia, Genua, Romae e Venetiae. La scelta di declinare i nomi dei profumi in latino nasce dalla consapevolezza che l'origine è memoria e la cultura di questa memoria è tutta italiana. Così l'abito dei flaconi, ispirato all'arte di quei luoghi: le maioliche della costiera amalfitane, gli antichi carretti siciliani, le preziose carte fiorentine, i rosoni barocchi dei palazzi veneziani, i mosaici e i marmi di Roma, lo stile liberty delle ville genovesi. Genua, una sinfonia di agrumi e legno. Il bouquet verde, infatti, caratterizzato da vetyver, basilico e fiori d'oliva, con oli essenziali di mandarino e bergamotto italiano, si sposa con le note avvolgenti di patchouli, incenso, legno di sandalo e cipresso spagnolo. Anche nell'avvolgente Venetiae è protagonista un accordo di legni, questa volta speziati da cannella e zafferano, mentre nell'altra repubblica marinara, Amalphia, convivono note luminose e fresche, floreali e agrumate (bergamotto, mandarino verde, pompelmo, mughetto, ninfea). I mosaici e i marmi di Romae sono interpretati dagli oli essenziali di bacche di rosa, sublimate dal mandarino, presente anche nelle note di testa di Agrigentum, accanto ad accenti di limone e pasticcini alla mandorla. Infine, Paglieri dedica a Firenze una fragranza dagli accordi di legno e ambra, per richiamare l'odore delle pelli conciate e delle tipiche carte artigianali che invadono i vicoli della città. Ecco allora Florentia, intenso e sorprendente, con materie prime naturali, come bergamotto italiano, mirra della Somalia, essenza di vetiver dell'Indonesia e bacche di rosa dell'isola di Reunion.

MTiz

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