Cultura e Spettacoli

QUANDO LA POLIGAMIA È DI CLASSE

Si è scomodato addirittura l'attore americano Tom Hanks per produrre Big Love, serie nata sul circuito televisivo Hbo che si occupa dell'ultima frontiera dei sentimenti estremi, ovvero la poligamia. In Italia è visibile sul canale satellitare Fox Life, ogni lunedì alle 22,45, e occorre subito sgombrare il campo dagli equivoci: Big Love affronta la poligamia del protagonista Bill Henrickson (Bill Paxton) con un taglio narrativo che non concede nulla allo spirito boccaccesco, non sottovaluta la problematicità della situazione di partenza (tre mogli e sette figli a carico, non bastassero le difficoltà economiche in qualità di titolare di una ditta di ricostruzioni edili nello Utah alle prese con frequenti alti e bassi) e presenta al pubblico un racconto irto di snodi psicologici tormentati, in cui l'equilibrio sentimentale appare sempre in bilico tra la possibilità di una soluzione - seppur sempre provvisoria - e il rischio di scivolare nel dramma esistenziale. In certi momenti, specie quando la cinepresa indugia tra le pareti domestiche delle tre case confinanti in cui vivono le donne del protagonista e la sceneggiatura si fa carico di rappresentare dialoghi familiari carichi di tensione, non siamo poi così distanti dalle atmosfere di Scene da un matrimonio di Bergman. In altri momenti, invece, il racconto prende più la strada della commedia d'ambiente, con qualche azzeccata pennellata sulla fauna umana che popola le villette di Salt Lake City e alcuni momenti ironici coincidenti con le piroette dialettiche che le tre mogli di Bill devono architettare per nascondere al mondo la loro anomala situazione sentimentale. Il lato più riuscito della fiction sta proprio nelle parti in cui le tre mogli disperate Barb, Margene e Bicki (ben interpretate da Jeanne Tripplehorn, Ginnifer Goodwin e Chlole Sevigny) si sforzano di non far trapelare la verità e difendono la loro apparente normalità al cospetto del nucleo sociale in cui vivono. Assai meno efficaci e alquanto monotone, invece, sono le parti ricorrenti del racconto in cui le inevitabili gelosie connesse alla situazione prendono corpo attraverso il banale espediente narrativo di una porta lasciata semi aperta, attraverso cui ognuna delle tre donne ha modo, a turno, di sorprendere le altre a letto con Bill anche quando non sarebbe il loro turno. Di una cosa comunque si può stare certi: se di solito le serie americane fanno rodaggio sui canali satellitari di Sky prima di approdare sulle nostre reti generaliste, questa non vi capiterà se non fra qualche lustro.

Dopo le recenti polemiche sulla fiction di Lino Banfi sull'omosessualità femminile, difficile che qualche canale si prenda la briga (e le rogne polemiche) di ospitare la poligamia.

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