Rapporti

Quando trasparenza significa offrire un servizio su misura

Così la banca intende garantire un reale valore aggiunto e tangibile agli investitori

Massimiliano D'Amico

Il 3 gennaio è stata recepita in Italia una direttiva europea che è destinata a rivoluzionare non solo la relazione tra gli investitori e i loro advisor di fiducia, ma punta, una volte per tutte, a modificare le dinamiche di acquisto dei servizi e dei prodotti finanziari degli italiani.

L'obiettivo principale della Mifid II è infatti accrescere la trasparenza delle negoziazioni e dei costi associati a esse, aumentando la consapevolezza dei clienti attraverso il costante flusso di informazioni, maggiormente dettagliate, che gli intermediari e gli asset manager sono tenuti a garantire loro. In sintesi, l'introduzione, della Markets In Financial Instruments Directive agevola l'avvio di un nuovo percorso virtuoso, poiché esalta il ruolo dei professionisti del risparmio e rafforza i concetti di qualità e di trasparenza all'interno dei servizi di investimento.

«La trasparenza e la tutela, pilastri della Mifid II - sottolinea Renato Miraglia, head of investment products and advisory di UniCredit - sono pienamente in linea con il nostro tradizionale approccio al mondo degli investimenti. La visione complessiva del patrimonio del cliente, le proposte coerenti con il suo profilo e i suoi obiettivi di vita, sono alla base della gestione del portafoglio». Viste le premesse, il manager è convinto che la trasparenza tenderà a valorizzare, in particolare, le offerte e la consulenza capaci di creare un valore aggiunto e tangibile per il cliente.

«La nuova gestione di portafogli UniCredit Première - secondo Miraglia - interpreta proprio questo approccio». Si tratta di un servizio flessibile e personalizzabile che grazie a una struttura modulare consente di adattarsi a ogni contesto e percorso con i giusti strumenti. Fiore all'occhiello del servizio è la reportistica per monitorare gli investimenti: ogni tre mesi UniCredit invia infatti ai propri clienti dei report con l'andamento del portafoglio complessivo, l'analisi del rischio e il dettaglio delle classi di attivo in cui investono. Come anticipato, l'educazione economico-finanziaria e la formazione rappresentano altri due pilastri della Mifid II, che ha il non trascurabile obiettivo di aumentare il numero degli investitori realmente consapevoli.

Proprio su questo fronte, UniCredit ha recentemente investito in alcuni progetti volti ad aiutare i clienti ad accrescere le proprie competenze economiche. «Penso, ad esempio - ricorda Miraglia - al percorso di educazione finanziaria Save4you, con cui abbiamo incontrato già 6.000 clienti, o la redazione di una Guida all'Investimento Consapevole, frutto del dialogo con le associazioni dei consumatori nostre partner del programma Noi&UniCredit, attivo dal 2005».

L'importanza del dialogo e della comunicazione tra cliente e advisor finanziario è anche l'elemento centrale della recente campagna pubblicitaria di UniCredit, in cui la banca invita i clienti a «parlarne insieme» e ad affidarsi con fiducia ai propri consulenti dedicati per trovare, in questo modo, la soluzione più adatta a un bisogno concreto, come, ad esempio, il futuro dei propri figli.

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