Controcultura

Ma quanto è bello fare «Tiki Taka» tra show e ironia

Abbronzati e rilassati, con l'imperdonabile dettaglio del piede nudo, ovvero senza calzino, insieme a giacca e cravatta, che dovrebbe nell'abbigliamento maschile essere vietato per legge, sono proprio loro, gli ospiti, a vivacizzare la terza serie di Tiki Taka, ultimo dei talk show televisivi dedicati al calcio che ricomincia con l'inizio del campionato.

Con le innumerevoli dirette post partita l'abitudine del tifoso è profondamente cambiata e oggi le trasmissioni di approfondimento, un tempo seguitissime, hanno indubbiamente perso di interesse. Eppure il programma condotto da Pierluigi Pardo, in onda nella tarda serata del lunedì su Italia Uno, si conferma un contenitore fresco e leggero, ironico e sopra le righe, grazie soprattutto ad alcune vecchie volpi della tv: il collega Franco Ordine del Giornale e i suoi azzardati pantaloni rossi; Giampiero Mughini garanzia assoluta per tutti gli juventini da cui è impossibile disattendere qualche frecciata feroce dieci anni dopo Calciopoli; Riccardo Ferri, ex difensore dell'Inter sempre competente e inguaribile ottimista per i suoi colori; l'arbitro moviolista Graziano Cesari; le due soubrette non solo di contorno Melissa Satta e Laura Barriales. Senza dimenticare la consueta finestra sul mercato, ultimo spiraglio per chi sogna ancora di recuperare posizioni.

Dopo il gol lampo dalla prima giornata contro la Fiorentina, non si poteva non dedicare la copertina al Pipita Higuaín, tra chili di troppo e alto tradimento verso Napoli. Ma sono proprio i tifosi azzurri a non prendersela più di tanto. Interpellati a proposito del loro ex idolo, sembrano già averlo dimenticato, con l'ironia e il disincanto che li contraddistingue.

In attesa di capire se l'affare lo ha fatto De Laurentiis o la Juventus, a Tiki Taka si discute al momento di due campionati paralleli: quello dei predestinati bianconeri e quello degli altri, in cui spicca il primo passo falso dell'Inter contro il Chievo, la confusione tattica del neo-allenatore Frank De Boer, la poca chiarezza sul mercato, la mancanza di veri fuoriclasse. Un po' meglio è andata al Milan grazie alle manone di Donnarumma, mentre la Roma, indicata come la prima rivale possibile della Juve, verrà ridimensionata appena pochi giorni dopo con la batosta nei preliminari di Champions.

Certo, per vivacizzare il dibattito c'è bisogno di qualche polemica in più, di rigori non dati, di sviste arbitrali, di crolli clamorosi e pronostici disattesi, però al momento Tiki Taka parte bene confermandosi il programma migliore per gli appassionati. Un modo originale di studiare e leggere il calcio, sapendo che molto spesso è proprio l'effetto sorpresa a regalare il pepe a questo sport. Ora che il tiki taka, lo storico palleggio del Barcellona di Guardiola, si è trasferito a Manchester, sarà forse il caso di trovare una nuova definizione per il prossimo ritrovato tecnico che potrebbe ancora una volta cambiare il calcio.

Anche se, lo sanno tutti, la differenza la fanno soprattutto i campioni.

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