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Quarta vittoria per Romney: trionfa nel caucus del Maine Ma non ha ancora convinto

L’ex governatore del Massachusetts non riesce ancora a convincere la base repubblicana: ha ottenuto solo il 39%. Ora tutti gli occhi sono puntati sul Supermartedì del 6 marzo. VAI ALLA SEZIONE SULLE PRIMARIE USA 2012

Quarta vittoria per Romney: trionfa nel caucus del Maine Ma non ha ancora convinto

Mitt Romney ha vinto il caucus del Maine. Nonostante sia la quarta vittoria nella corsa alla nomination repubblicana, il mormone non riesce ancora a convincere pienamente la base repubblicana. L’ex governatore del Massachusetts ha, infatti, ottenuto solo il 39 per cento, tallonato da vicino dall’ultraliberista Ron Paul che è arrivato secondo con il 36 per cento. Il superconservatore Rick Santorum si è piazzato terzo con il 18 per cento, seguito dall’ex speaker della Camera Newt Gingrich che si è fermato al 6 per cento.

Romney ha vinto anche lo straw poll della Conservative Political Action Conference. Un voto informale senza conseguenze pratiche sulla nomination che, però, serve a sondare gli umori di migliaia di attivisti conservatori riuniti a Washington nella conferenza annuale. In realtà, anche quella di Romney non è stata una vittoria piena: il candidato mormone ha ottenuto il 38 per cento, seguito da Santorum al 31 per cento, Gingrich al 15 per cento e Paul al 12 per cento. A questo punto della corsa, però, Romney si è portato a casa il New Hampshire, la Florida, il Nevada e il Maine. In quest’ultimo Stato i delegati faranno, tuttavia, la scelta definitiva alla convention dei repubblicani del Maine in maggio.

Romney è in testa. Questo lo rafforza polticamente dopo che Santorum, che già lo aveva battuto per un soffio in Iowa, è arrivato primo in Colorado, Minnesota e Missouri. Gingrich ha vinto nella Carolina del Sud. La prossima tappa della corsa alla nomination repubblicana per le elezioni presidenizali è fissato per il 28 febbraio, quando si voterà in Arizona e Michigan, dove Romney è nato e suo padre è stato governatore. Ma tutti gli occhi sono puntati sul Supermartedì del 6 marzo, quando vi saranno le primarie in undici stati.

Soltanto allora si capirà se Romney, considerato dall’establishment repubblicano l’unico in grado di sconfiggere il presidente uscente Barack Obama, saprà scaldare i cuori della base.

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