Per quattro giorni il più grande ristorante di Roma è il Parco della Musica

In corso nei giardini pensili della struttura progettata da Renzo Piano l'edizione 2014 di «Taste of Rome». Dodici tra i migliori chef capitolini presentano tre piatti a prezzi calmierati e i visitatori si possono costruire il proprio menu stellato ma «low cost». E poi showcooking, lezioni di cucina e tanto vino

Il più grande ristorante di Roma? In questi giorni è il Parco della Musica. La grande struttura progettata da Renzo Piano diventa il palcoscenico della terza edizione di Taste of Roma, una quattro giorni (iniziata giovedì 18 settembre e che si concluderà domenica 21) che si svolge nei giardini pensili e che vede protagonisti dodici tra i più celebrati chef che lavorano a Roma: Francesco Apreda di Imàgo dell'hotel Hassler, Heinz Beck della Pergola del Rome Cavalieri, Cristina Bowerman di Glass Hosteria, Danilo Ciavattini dell'Enoteca La Torre, Fabio Ciervo della Terrazza dell'hotel Eden, Riccardo Di Giancinto di All'Oro, Andrea Fusco di Giuda Ballerino, Anthony Genovese del Pagliaccio, Roy Caceres di Metamorfosi, Giulio Terrinoni di Acquolina, Angelo Troiani del Convivio e Daniele Usai del Tino di Ostia.
Ciascuno propone al pubblico tre piatti, per una «carta» complessiva di 36 composizioni. La carattersitica della manifestazione, che si replica in vari momenti dell'anno con un format analogo in 21 città del mondo, è la possibilità offerta a ogni visitatore di costruirsi il proprio menu scegliendo piatti dei diversi chef, tutti in vendita a un prezzo di 4, 5 o 6 «sesterzi», ovvero euro. Quindi nel giro di una o più visite un gourmet può assaggiare le creazioni dei migliori chef romani senza svenarsi. Un entry level all'alta cucina che è la chiave del successo della kermesse.
Ma Taste of Rome non è solo questo (e comunque già basterebbe). Ci sono infatti altri venti chef molto titolati (dal televisivo Chef Rubio al cultore della romanità Arcangelo Dandini, dal pasticciere francese Stephan Betmont all'ex star della tv Andy Luotto, dal giapponese Kotaro Noda al grande pizzaiolo napoletano Gino Sorbillo) che sono coinvolti in vari modi come ospiti. Ci sono vari wine bar dove i professionisti dell'enoteca Trimani (la più nota di Roma) aiutano i visitatori ad abbinare il vino al cibo. C'è la scuola di cucina dello spazio Electrolux Chef's Secret, nel quale si possono seguire 24 corsi della durata di 30 minuti con 24 postazioni di lavoro. C'è l'Electrolux Taste Theatre, dove showcooking tematici sono tenuti dai vari chef. C'è, novità di quest'edizione, il Wine Caveau, dove cento vini mitici sono stappati e bevuti al bicchiere. Ci sono sessioni di blind taste, in cui i visitatori bendati vengono invitati a riconoscere i gusti dei vari ingredienti. E c'è uno spazio kids per mamme e papà che vogliano godersi Taste of Roma in tutta tranquillità.
Particolarmente interessante quest'anno è la partnership con Cloros, società specializzata in servizi di sostenibilità alle aziende, che ha selezionato un piatto green per ogni chef sulla base di criteri come la provenienza degli ingredienti la tracciabilità, l'uso di materie prime provenienti da coltivazioni prive di pesticidi, l'uso di prodotti trasformati artigianalmente.
Taste of Rome è aperto venerdì e sabato a pranzo (12-17) e cena (19-24) e domenica in sessione unica (12.30-22). I biglietti, che sono convertibili in piatti, costano a partire da 16 euro per gli adulti e di 10 euro per i bambini tra i 5 e i 13 anni e comprendono varie attività, sono acquistabili direttamente sul sito www.tasteofroma.

it o sul sito e nelle rivendite Listicket.

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