Stile

Quattro vini da mettere sotto l'albero

N emmeno noi potevamo sottrarci a compilare la nostra piccola gift list enologica per le feste. Eccola.

Bollicine da prima. Anche quest'anno - come sempre dal 2004 - Bellavista, la grande maison franciacortina di Vittorio Moretti, produce un Brut millesimato per l'inaugurazione della Scala avvenuta giovedì con l'Andrea Chénier. Un vino dell'eccellente - pur se climaticamente insolita - vendemmia 2012, con l'uvaggio che privilegia lo Chardonnay (73 per cento, poi Pinot Nero) e un profilo sensoriale elegante, fine, vagamente esotico. Particolare la confezione, ispirata all'opera di Umberto Giordano, che richiama le vetrate del parigino Café Procope.

Rosso maremmano. Da assaggiare, riassaggiare e regalare è il sempre magnifico Saffredi di Fattoria Le Pupille, magnifica azienda di una delle grandi donne del vino italiano, Elisabetta Geppetti, la signora del Morellino. Un «supetuscan» da uve Caberenet Sauvignon (60 per cento), Merlot (30), Petit Verdot (10), con un naso enciclopedico e magnificamente speziato e una grande rotondità. Perfetto da abbinare a carni rosse, cacciagione, grandi formaggi e da meditazione.

L'Asti rinsecchisce. È la novità per le feste dell'Asti docg, noto per le bollicine dolci dell'Asti Spumante e del Moscato d'Asti, presenta la versione secca, una bollicina a tutto pasto che però conserva l'aromaticità del Moscato. Tre esempi ottimi? Quello di Araldica, il c27 di Santorsola e l'Up di Fontanafredda.

Dolce dalla Sicilia. Una chiusura pasto elegantissima con il Marsala Rubino Fine delle cantine Pellegrino, un vino liquoroso da uve Nero d'Avola che viene fortificato da acquavite di vino invecchiata almeno cinque anni in fusti di rovere. Un vino scuro, con note di melograno e marasca e vellutato in bocca.

Perfetto con il cioccolato.

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