Cronaca locale

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La Triennale di Milano, in occasione dell'uscita del volume di Chiara Baglione, «Casabella 1928-2008». offre questa sera un incontro-dibattito sul tema «Casabella. Una rivista, molte storie» di particolare interesse per tutto il mondo che ruota attorno all'architettura, al costruire e al design. La famosa pubblicazione, dalla vita travagliata come si addice ad una vera protagonista dell'arte, venne fondata a Milano nel 1928 da Guido Marangoni con il curioso titolo «La casa bella, rivista per gli amatori della casa bella», aveva cinquanta pagine e costava otto lire. Nel '40 il nome diventa Costruzioni-Casabella, direttore era Giuseppe Pagano e la testata affronta i temi dell'architettura razionalista. Nel '43 Pagano è arrestato e deportato a Mathausen e il Ministero della cultura popolare sospende le pubblicazioni. Dal '55 si susseguono nomi famosi alla sua direzione: Nathan Rogers, Gian Antonio Bernasconi, Alessandro Mendini, Bruno Alfieri, Tòmas Maldonado, Vittorio Gregotti, fino all'attuale Francesco Dal Co. Considerata la maggiore e la più importante rivista italiana di architettura nei suoi ottanta anni di vita, «Casabella», edita oggi da Arnoldo Mondadori Editore, ha rappresentato davvero lo strumento fondamentale non solo di aggiornamento di una classe professionale, ma anche di divulgazione di un sapere scientifico e di una critica operativa, che di volta in volta ha dialogato con la cultura architettonica internazionale. Percorrendone l'affascinante storia, il volume della Baglione, che è redattrice della rivista stessa e che insegna Storia dell'architettura presso la facoltà di Architettura civile del Politecnico di Milano e presso l'università Kore di Enna, offre un omaggio alla pluriennale vicenda della pubblicazione, attraverso la riproposizione di un centinaio di articoli chiave presentati nella loro veste grafica originale. Ecco allora come l'appuntamento in Triennale si rivela un'occasione di confronto tra punti di vista culturali e critici differenti, confronto che apre interessanti e utili prospettive di dibattito sul presente, in un momento in cui la problematica definizione di un equilibrio tra funzione informativa e ruolo critico, che ha segnato in modi diversi l'intera storia della rivista, mai come ora, si pone come una questione essenziale.

Si incontrano per mettere a confronto le proprie esperienze nella ideazione e nella produzione della rivista e discutere sul suo ruolo storico, Vittorio Gregotti, Tomás Maldonado e Alessandro Mendini.

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