Mondiali di Calcio

Quel testardo di Zidane: niente scuse a Materazzi

Chiedere scusa a Materazzi per la vergognosa zuccata nella finale del mondiale? "Mai, piuttosto sarei pronto a morire". Zidane non ha ancora sotterrato l'ascia di guerra. L'interista gli risponde sarcastico sul proprio sito: "Merci beaucoup Monsieur". E in primo piano la coppa del mondo vinta dall'Italia nel 2006

Quel testardo di Zidane: 
niente scuse a Materazzi

Chiedere scusa a Materazzi per la vergognosa zuccata nella finale del mondiale? «Mai, piuttosto sarei pronto a morire».
Ma dài. Zinedine Zidane non si dà pace e in una intervista rilasciata a El Pais denuncia per l’ennesima volta il suo malessere per un gesto che continua a non trovare clemenza nel mondo del calcio con la sola curiosa eccezione di Raymond Domenech, il ct più simpatico della prossima fase finale del mondiale. L’ex-capitano dei galletti si intestardisce in una prova di carattere, in realtà appare ancora visibilmente scosso: «Certo, quel gesto me lo rimprovero, però se chiedessi scusa ammetterei che quanto ha fatto lui era normale.

Invece per me non era affatto normale», precisa senza mai citare il nome dell’azzurro che nella sua versione gli avrebbe insultato pesantemente la madre. «In campo succedono tante cose ma quella volta non l’ho sopportato. A un altro probabilmente avrei chiesto scusa. Per esempio a Kakà che è un bravo ragazzo. Ma a quello là...! Se mi scusassi mancherei di rispetto a me stesso e a tutti coloro che amo con tutta l’anima. Mai, mai. Sarebbe disonorarmi. Preferisco morire». Zidane, guarda la combinazione, era ad Algeri per partecipare a un Torneo dell’Amicizia assieme a Deschamps, Blanc e Candela.

Noi che conosciamo la situazione potremmo intanto fargli una cortesia: non chiederglielo mai più, sarebbe un piccolo tributo verso la guarigione. Purtroppo richiamato pesantemente in causa, Marco Materazzi nel suo blog ha scelto l’immagine simbolo del mondiale tedesco: Zidane espulso che lascia il campo voltando le spalle alla coppa del Mondo.

E in omaggio alla svolta che subì la finale dopo il rosso dell’algerino, una frase campeggia a eterna riconoscenza: «Molte grazie, signore», ovviamente in francese (nella foto).

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