Cronache

Quell’aria irrespirabile intorno alla fabbrica promossa dalle analisi

È guerra sugli emissioni della Amrp di Casarza Ligure, l'azienda di stampaggio rotazionale di manufatti in plastica aperta da poco più di un anno accanto a zona residenziale. E mentre il Comitato «Sulle sponde del Petronio» lancia l'allarme sull'odore «acre e pungente prodotto dalla fabbrica con conseguente irritazione ad occhi e naso» e teme «ripercussioni gravi sulla salute», le ultime analisi di Arpal e Asl 4 rilevano invece concentrazioni al di sotto dei parametri di riferimento. Storia complessa che i 361 iscritti al Comitato vivono come un incubo: «Quest'odore acre - motiva il presidente Salvatore Miraglia - procura irritazione ad occhi e gola, e a qualcuno problemi di respirazione e forti mal di testa. Ci siamo attivati con tutti gli enti preposti, non vogliamo che l'azienda chiuda, solo che sia salvaguardata la salute dei cittadini. La Provincia posizionerà centraline per il monitoraggio della qualità dell'aria, ma ha rimandato tutto a settembre e questo è intollerabile».
Miraglia sfoglia le carte, la signora accanto a lui piange, qualcuno pensa già di trasferirsi: «Vede, l'Asl nel giugno 2010 l'ha classificata Industria insalubre di classe I. Qui dice che i fattori di rischio per l'igiene dell'abitato sono costituiti essenzialmente dall'emissione in atmosfera e da quelle in ambiente di lavoro che si liberano all'apertura del forno e degli stampi. E che tali emissioni possono fuoriuscire in Via De Gasperi se il portellone d'ingresso è tenuto aperto. E le assicuro che è spesso aperto». Temono le aldeidi sparate in aria. Parte il ricorso dell'azienda al Tar contro il sindaco Claudio Muzio che, a fronte di tutto ciò, procede con assegnare ad Amrp solo proroghe temporanee dell'esercizio. Mentre l'Asl non trova relazione tra la presenza di Amrp e casi in loco di leucemie e tumori alla tiroide. Poi lo scorso 21 giugno il consiglio comunale aperto in cui si approva all'unanimità un ordine del giorno che impegna a monitorare il sito con gli enti preposti, a stimolare la Provincia a procedere con indagine olfattometrica per misurare la concentrazione di odore nei punti stabiliti compreso il sito dell'altra Amr, e a posizionare centraline di rilevamento della qualità dell'aria e di campionatori passivi. «Dopo il consiglio - dettaglia il sindaco - ho chiesto alla Provincia il cronoprogramma e ho già dato l'assenso a posizionare immediatamente le centraline. Che ci sia un odore fastidioso è inequivocabile; ma non è nocivo». A dimostrarlo i dati Arpal, 11 luglio 2011, del monitoraggio dell'aria intorno alla Amrp: «I valori di concentrazione delle aldeidi sono tali da non costituire rilevanza ambientale».
Il 18 luglio la Provincia conferma: «Si rileva che emissioni di formaldeide e acetaldeide rispettano i limiti stabiliti». Restano i questionari da compilare e le centraline da posizionare.

Per tutta quella gente che comunque lì ci abita da anni e da anni lavora per una qualità della vita.

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