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Rai, Masi si difende: "Il Tg1? Va meglio del Tg5"

Il direttore generale della Rai: "Il Tg1 va meglio del suo diretto competitor, il Tg5, dal momento che ha incrementato il proprio vantaggio in termini di share". Sul caso Santoro: "Deciderà il consiglio di amministrazione"

Rai, Masi si difende: "Il Tg1? Va meglio del Tg5"

Roma - "Il Tg1 va meglio del suo diretto competitor, il Tg5, dal momento che ha incrementato il proprio vantaggio in termini di share". Così il direttore generale della Rai, Mauro Masi, durante l’audizione in commissione Vigilanza. "se nei primi mesi del 2009 il distacco era del 3,8 per cento, nei primi cinque mesi del 2010 il divario è salito a 4,1. Inoltre in ciascuna serata dei primi cinque mesi di quest’anno, il Tg1 ha sempre superato il Tg5: cosa che non succedeva dal 2000". E chiestogli dal presidente della Vigilanza, Sergio Zavoli, un parere da utente sul Tg1e sulla seconda parte del telegiornale dedicata a servizi "effimeri" e disimpegnati verso tematiche più importanti, Masi ha risposto: "È difficile dare un giudizio di merito. Personalmente trovo il Tg1 molto vivo. Segue il trend della nostra società, sa contaminare generi e questo lo trovo molto interessante".

Santoro, decideremo in Cda "Su Santoro il Cda ha votato un’ipotesi di accordo consensuale tra la dg e il giornalista e poi ci sono stati dei passaggi di comunicazione. Ma la questione attuale deve essere definita in termini formali in Consiglio d’amministrazione". Così il direttore generale della Rai, Mauro Masi, durante l’audizione in commissione Vigilanza. "Una volta che questo avverrà - ha aggiunto Masi - se volete torno qui in Vigilanza e fornirò tutte le indicazioni del caso". 

Trasparenza nei compensi "Sono totalmente a favore della trasparenza dei compensi". Così il direttore generale della Rai, Mauro Masi, durante l’audizione in commissione Vigilanza, che ha poi spiegato di aver inviato "una lettera ai Garanti della privacy e della concorrenza in modo avere la certezza di operare secondo la normativa esistente e le risposte sono tranquillizzanti".

E sulla pubblicazione dei compensi dei conduttori nei titoli di coda, il dg Rai ha aggiunto: "Non mi oppongo in nessun modo, ma voglio avere delucidazioni in modo che nessuno possa poi portarci in tribunale". 

 

 

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