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Rai, Minzolini verso il Tg1. Proteste di Pd e Udc

Domani il direttore generale di viale Mazzini, Mauro Masi, porterà sul tavolo del cda le proposte per le nomine Rai. La guida del Tg1 dovrebbe andare all'inviato della Stampa. A guidare Rai Uno arriverà Mauro Mazza. Franceschini protesta: "Mai visto nomine sotto elezioni" 

Rai, Minzolini verso il Tg1. Proteste di Pd e Udc

Rai - Ormai è tutto pronto a Viale Mazzini, manca solo l'ufficialità. Dopo aver affrontato il dossier Sky in vista della scadenza a fine luglio del contratto che lega Raisat alla piattaforma satellitare, il Consiglio di amministrazione dell’azienda di viale Mazzini convocato per domani alle 14 potrebbe dare già il via libera a una prima tornata di nomine. Tg1 e Raiuno più quattro vice direzioni generali. Sono queste le proposte di nomina che domani il dg della Rai, Mauro Masi, dovrebbe portare sul tavolo del Consiglio di amministrazione. Dunque, rinviate le promozioni per la seconda rete, si punta a sanare le "urgenze", come i vertici Rai hanno sottolineato la scorsa settimana in Vigilanza.

Minzolini al Tg1 L’inviato della Stampa, Augusto Minzolini, è il candidato per la direzione del Tg1. Alla guida della rete ammiraglia arriverà invece Mauro Mazza. Via libera anche per i vice dg, che domani dovranno ottenere l’ok dei consiglieri: la squadra si allargherà a quattro, con la conferma di Giancarlo Leone e l’arrivo di Antonio Marano, Gianfranco Comanducci e Lorenza Lei.

Franceschini protesta "Non ho mai visto fare delle nomine Rai che incidano direttamente sul sistema dell’informazione in piena campagna elettorale e in par condicio". Così il segretario del Pd, Dario Franceschini, a margine di un comizio elettorale a Biella. "Il semplice buon senso - dice Franceschini - dovrebbe portare a rinviare tutto di 15 giorni dopo le elezioni europee".

Casini non ci sta "Il quadro delle nomine Rai che si sta delineando in queste ore mina già la credibilità di una dirigenza che non può permettersi di accettare qualche indicazione fotocopiata, senza tenere in alcun conto le esigenze di un’azienda che è la principale industria culturale del paese". È quanto sottolinea in una nota il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini. "Evidentemente - argomenta Casini - contano più gli equilibri all’interno del Pdl che le esigenze di funzionalità del servizio pubblico. Se il buongiorno si vede dal mattino, Garimberti e Masi stanno azzerando la propria credibilità".

Zavoli sulle prime nomine "Durante l’audizione dei vertici della Rai, nella responsabilità dell’organo che presiedo avevo esplicitamente richiamato la questione delle nomine come la circostanza e il segno per capire se un’azienda di oltre undicimila dipendenti, di cui millesettecento giornalisti, con tradizioni di professionalità tali da competere con le più reputate televisioni dell’occidente, è in grado o no di esprimere dal suo interno le qualità richieste per la definizione di un articolato assetto dirigenziale". Lo dice il presidente della commissione di Vigilanza Rai, Sergio Zavoli. "Il lotto delle prime nomine conferma l’intento di conferire al problema una soluzione che non tiene conto della ricchezza culturale dell’azienda e del Paese.

Il mio richiamo alla necessità e al dovere di rispettare il pluralismo, ribadito al termine della recente audizione, si ripropone dunque in termini ancor più stringenti. È motivo di preoccupazione, inoltre, la ventilata divaricazione che va prospettandosi nel Consiglio di amministrazione di fronte a una premessa che non è certo il miglior viatico per rendere credibili e vincolanti le rassicurazioni fin qui ricevute"

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